Perché è necessario tornare a parlare di economia umanistica? Perché servono i filosofi dell’economia per i quali l’efficienza non è meno importante dell’equità. Il modello capitalistico tutela soltanto il profitto dei pochi, le élite, ai danni dei molti, la gente. Quanto questo sia lontano dal senso di giustizia lo lascio decidere a voi. L’economia umanistica è una scienza nuovamente sociale, quella capitalistica al contrario è una scienza anti-sociale.
Siamo stati abituati a pensare da decenni che l’unico mondo possibile sia quello dell’accumulazione del capitale. Questa è la legge universale dell’economia capitalistica. Ci si è dimenticato che l’obiettivo del capitale deve essere creare lavoro. È tutta qua la differenza, ma è importante perché se la base della politica economica di un governo è tutelare le banche, come avviene oggi, evidentemente non potremo che avere lo sfacelo sociale.
L’aumento della povertà degli ultimi 15 anni è legato a un periodo in cui abbiamo fatto avanzo primario, cioè in cui abbiamo avuto più tasse che spesa pubblica. L’Italia non cresce da 25 anni, gli altri paesi sono cresciuti di 10 volte noi.
Come facciamo a uscire da questo modello se non pensiamo che non sia soltanto un problema di efficienza ma anche di equità? Come facciamo a creare posti di lavoro se non pensiamo che la gente li debba avere? L’economia umanistica è una scienza nuovamente sociale, quella capitalistica al contrario è una scienza anti-sociale. È tutto qua.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia con Valerio Malvezzi