Vi dico perché dovremmo essere soddisfatti dei primi effetti del vaccino anti-Covid

Finalmente si cominciano a vedere gli effetti del vaccino in Italia, come pure negli altri paesi. Abbiamo nelle fasce fragili una diminuzione o addirittura un crollo verticale dei morti, che oggi scendono sotto i 100 dopo 7 mesi. Scendono soprattutto in quelle categorie che, appunto, sono state vaccinate. Percentuali significative (90%-95%), che fanno diminuire i ricoveri e contribuiscono a far diminuire anche i contagi.

Sul numero dei contagi si vedrà, perché in questi giorni sono stati fatti meno tamponi: vediamo quando torneremo intorno ai 400mila tamponi al giorno, perché il tasso di positività è un po’ salito, siamo quasi al 3%, e lì vedremo se le riaperture del 26, – ci vorrà ancora una settimana – sono state riassorbite come tutti quanti ci auguriamo. Si vedrà dunque se si potrà continuare gradualmente con le riaperture, perché riaprire tutto insieme non lo fa nessuno, e nemmeno noi lo possiamo fare.

Aver trovato vaccini così efficaci, dopo soltanto 11 mesi, è davvero un successo della scienza. Un successo che lascia con la bocca spalancata soltanto chi non conosce il fatto che si sperimentavano vaccini mRNA da circa 20 anni. In America erano stati già trovati vaccini per Sars-Cov-1, poi non commercializzati vista la decadenza della pandemia. I meccanismi dei vaccini a RNA, e dei vaccini a vettore virale, sono piuttosto semplici e non comportano, come in altri vaccini, il contatto con il patogeno stesso. Dunque riducono già per questa ragione i rischi.

Noi avendo agito in una fase di emergenza, quindi non avendo completato tutte le sperimentazioni sulle categorie a rischio, (soprattutto su quelle che poi hanno gli esiti fatali) abbiamo ottenuto un risultato straordinario di cui tutti dovremmo essere contenti. Prima di tutto quelli che finalmente possono ricominciare a lavorare in pace perché, pian piano, usciremo da questa palude melmosa.
Naturalmente, però, perché la pandemia sia finita, bisogna che sia finita ovunque.

Occorre che nei paesi dove adesso sta ancora esplodendo, come in India o altrove, si trovi una soluzione che deve passare necessariamente per l’abbattimento dei brevetti e la possibilità di generare vaccini ovunque questi servano. Ricordiamo infine che il vaccino è sempre un allenamento del sistema immunitario, non è una cura in senso stretto, e dunque è la vera prevenzione. Prevenzione che tutti quanti invochiamo sempre per tutte le malattie e non si vede perché, per questa qui, no.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi