Non so se qualcuno, nello scrivere un articolo, si sia mai rivolto direttamente ai tifosi, ma in fondo, poco m’importa. Io, oggi, voglio rivolgermi a quelli del Benevento.
Egregi signori, vi ‘frequento’ da tre anni, anche se voi non mi conoscete, e io non vi conosco personalmente. Ci siamo incontrati soltanto nelle tribune del Vigorito e di altri campi italiani, tifando e cantando dall’inizio alla fine di ogni partita che La Strega doveva affrontare. Abbiamo sofferto e pure molto gioito. Abbiamo festeggiato insieme, e ci siamo illusi e disillusi. Quest’anno abbiamo raggiunto qualche traguardo storico e sperato di potercela fare a restare in A. Così, non è stato, però. Dopo il pareggio della Lazio col Torino, abbiamo ingoiato il rospo e siamo passati oltre. Stiamo ora già pensando alla nuova stagione in serie B, con mezzo sorriso sulla bocca storta.
Non so se qualcuno di voi ha letto mai qualche mio articolo riguardante ‘La Strega’? Se non lo ha fatto, lo invito ad andare su www.radioradio.it, sezione Sport, e cercare tutti i miei articoli sul Benevento; leggeteli e poi scrivetemi dicendo ciò che pensate delle mie analisi e della mia chiaroveggenza. Perché da essi si deduce che io avevo avvisato del pericolo che La Strega correva di autostregarsi nello specchio narcisistico dell’allenatore e di qualche calciatore che prende il campo da gioco come territorio proprio su cui pisciare e impossessarsi dello spazio, come i cani. Il calcio è anima, cuore, mente, fratellanza vera. Tutto il resto è fece.
Voglio dirvi cari tifosi, che vi sento fratelli, amici, paesani e qualcuno, finanche compare. La vostra passione per i colori giallorossi è la stessa che la mia. La vostra giustificata arrabbiatura però è minore, della mia. Sì, io sono più arrabbiato e deluso di voi. E da uomo a uomini vi dico che non mi è piaciuto per niente il vostro ultimo attacco indiscriminato ai calciatori. Se siete persone ragionevoli, come io credo voi siate, dovete saper distinguere fra chi merita le vostre critiche e chi no. E’ facile riversare la colpa del fallimento solo ed esclusivamente su ‘tutti’ loro. Già è nauseabondo ‘intuire’ o ‘leggere’ qua e là fra le righe e le pieghe dei discorsi scritti o parlati, che presidente, direttore sportivo e allenatore, abbiano scaricato sulla ‘rosa’ delle colpe, che non dico non abbiano, ma che vanno condivise con tutto lo staff.
Voi, egregi tifosi, siete informati meglio di molti giornalisti su quello che accade nei campi d’allenamento, negli spogliatoi, negli uffici del presidente, eccetera; incluso nei cessi del campo. Quindi i vostri attacchi devono essere mirati, precisi, nitidi. Non amo i tifosi che fanno bla, blà, bla, blà, bla, blà e poi davanti al presidente Vigorito perdono la parola e si defecano nei pantaloni. No! Se siete uomini di coraggio, come desiderate essere considerati, dovete dire finanche al presidente, dove ha sbagliato a fidarsi di chi non è stato degno poi di tale fiducia. Perché il presidente è un uomo e come tale imperfetto! Potete dire che i soldi li mette lui. Ma è anche vero che tanti ma proprio tanti, li abbiamo portati noi, ma soprattutto i calciatori di talento che noi amiamo andare a vedere.
Vi sono stati tanti errori in questa stagione. Ma sono stati ‘tralasciati’ da certa stampa di parte ed accondiscendente con i vertici della squadra. Con molto rispetto dei ruoli, ho tentato di ‘illuminare’ qualche mente annebbiata dal virus, ma non ci sono riuscito. Il virus non è stato creato dai calciatori. Essi sono stati invece le prime vittime, di questo maledetto e invisibile covid 19. Sono stati i primi a pagare fisicamente ed economicamente.
Voglio chiedervi, tifosi veri, in un venerdì come questo, di consigliare Don Oreste Vigorito, di non avere un atteggiamento adolescenziale e vendicativo nei confronti degli uomini della rosa, e di mantenere la dignità di cui si vanta (e che gli riconosco) fino all’ultima giornata. A Torino, deve mandare la miglior squadra (almeno stavolta) in campo (magari decisa da voi) per onorare il calcio; come ha fatto il Crotone e la Lazio. Consigliatelo (voi che potete e sapete come farvi ascoltare) di non mettere in atto quella stupida e infantile punizione di mandare la squadra a Torino in Autobus. Il Benevento è nei cuori di molte persone nel mondo. E pure voi, tifosi, sarete responsabili, se l’immagine che ‘Esso’ darà, sarà antisportiva e squallida, o al contrario, etica e morale.
Mimmo Politanò