Bufera sul tema dei rimborsi dichiarati da alcuni arbitri. La Procura Federale sta indagando da tempo sulla posizione di 3 direttori di gara tra Serie A e Serie B. Coinvolti nella vicenda Fabrizio Pasqua, Federico La Penna e Ivan Robilotta.
I fischietti avrebbero gonfiato le note dei rimborsi spesa nei viaggi effettuati per svolgere la propria attività. Ad inviare la documentazione completa al Procuratore Chiné sono stati direttamente i vertici dell’AIA, guidati dal neo Presidente Trentalange.
Durante Radio Radio Lo Sport ha commentato il fatto Paolo Bergamo, ex arbitro ed ex dirigente di punta dell’Associazione
“Questa storia è un dolore lancinante. La nostra credibilità è dimostrata da un’etica di vita che non può assolutamente prescindere da una totale correttezza nei comportamenti. Quindi non è il fatto che siano centinaia di euro, è il fatto che tu abbia pensato un giorno di modificare le note dei rimborsi. Ovviamente tutto è da provare, perché io sto apprendendo le notizie dai giornali e dal comunicato Ansa. Credo sia inammissibile questa cosa. Senz’altro sono persone che andrebbero cancellate dall’elenco degli arbitri. Lo dico con grande dolore, e con nessun senso di acredine. Agli arbitri, che vedo tutte le settimane, voglio bene come se fossero figli“.
Un plauso al coraggio dimostrato da Trentalange
“Trentalange ha fatto bene a portarlo a conoscenza della Procura perché non si può passar sopra a certe situazioni. Quindi un applauso a lui che ha avuto il coraggio, appena arrivato a capo dell’AIA, di prendere iniziative anche dolorose. Ricordiamo che ha aperto ai comunicati e alle interviste, ha aumentato l’età in cui si può arbitrare. Ora, in una situazione così grave, sarebbe stato più facile insabbiare tutto e invece lui ci ha messo la faccia“.
Già nel 2005 un primo tentativo di apertura nella comunicazione della classe arbitrale
“Nel 2005 aprimmo una rubrica sulla Gazzetta dello Sport per spiegare gli errori che facevano gli arbitri cercando di dare trasparenza, ma siamo stati fucilati dalle altre testate“.