ROMA ▷ Il pagellone della stagione di Paolo Marcacci

Difesa

Pau Lopez 6 –
È il giudizio figlio della proporzione tra un finale quantomeno decoroso, prima dell’infortunio, e la sensazione di incertezza che ha lasciato la sua esperienza romanista. È il voto, poi, che giustifica il suo non essere all’altezza di una Roma ipotizzabile per ambizioni di vertice.

Mirante 5
È stato anche capo carismatico dello spogliatoio, se vogliamo; è stato pure efficace in alcune partite. Negli occhi, però, restano più che altro una serie di istantanee che gli dipingono attorno un’aura di incertezza, un palpabile segnale di declino.

Fuzato 6
Vagiti di talento, esplosività, senso del piazzamento. Vagiti, però, ai quali dovranno seguire acuti esibiti con continuità.


Karsdorp 7
Restituito a un calcio di alto livello, ha aggiunto alle sue doti naturali la “digestione” tattica del campionato italiano.

Santon 4,5
Quasi dato per disperso, ha avuto qualche comparsata che ha confermato il totale smarrimento del giocatore che fu.

Ibanez 6 –
Un voto che è la media esatta tra l’otto che merita quando si esprime da Dottor Jekyll e il quattro che si becca quando ha i cinque minuti da Mister Hyde. Li ha avuti spesso, a ben vedere.

Kumbulla 6,5
Avesse avuto continuità, senza doversi fermare più di una volta, staremmo parlando di un titolare indiscutibile, anche per il futuro.

Mancini 6,5
Un appannamento finale non intacca una stagione interpretata con piglio da leader, che mettiamo nel novero delle voci di giudizio ma che non ci fa diventare miopi davanti a qualche responsabilità che ha condiviso con i compagni, a proposito di gol presi.

Smalling 6,5
La Roma migliore, ha coinciso guarda caso con i suoi momenti di maggiore integrità. Noi quelli giudichiamo, non le ripetute assenze. Il discorso sul futuro è una nebulosa, al momento.

Spinazzola 7
Anche per lui, vale il discorso di Smalling; quando è stato bene, la Roma in lui ha avuto una fonte di gioco e un’arma in più, sul lato sinistro.

Bruno Peres 5+
Utilizzato con una certa continuità, ha evidenziato buona volontà, condizione decente ma con una frequentissima punteggiatura di limiti.

Fazio 5 – –
L’involuzione pressoché totale di un difensore che era anche un leader.

Juan Jesus 5
Vacanze romane.

Reynolds 5
Area 51, per ora.


Centrocampo

Cristante 6,5
Leader apparentemente silenzioso; dedito al sacrificio e mai al mugugno. Rispettoso di una critica aspra, è venuto fuori dai momenti più difficili con cultura del lavoro e abnegazione, pur essendo utilizzato quasi sempre fuori dalle originarie zone di competenza. Questo deve pesare nel giudizio. Ha dovuto accantonare alcune sue caratteristiche originarie, ne ha scoperte altre. Ci può stare nella Roma di Mourinho? Per noi sì. E ricordiamoci ciò che disse di lui De Rossi.

Diawara 6+
Tutto quello che un centrocampista come lui può dare quando sta bene, lo abbiamo visto; spesso, apprezzando.

Veretout 7
Irrinunciabile presenza, prima; pregiudicante assenza dopo l’infortunio.

Villar 6+
La versione migliore è stata quella meno recente; detto ciò, pur considerando il calo finale, non possiamo non promuovere il suo battesimo del fuoco nella nostra Serie A.

Darboe 7
Prove quasi da veterano, una volta ricevuto da Fonseca il battesimo dell’esordio. Colpiscono, di lui, serenità e visione di gioco. È solo l’inizio.

Calafiori 6
Le doti sono indiscutibili; vanno fatte brillare quando le occasioni bussano alla porta. Non sempre è riuscito a farlo accadere; il futuro però è dalla sua.

Mkhitaryan 7,5
La sostanza delle sue giocate; i numeri dei suoi gol, spesso pesanti.

Pellegrini 6+
Gli assist, i gol, alcune prestazioni. Ma è arrivato il salto di qualità definitivo? Ancora no. Ora, l’Europeo.

Pedro 6 –
Il gol al derby riabilita in parte una stagione iniziata bene, poi implosa in una sequela di giocate evanescenti, come alcune sue prestazioni. Uno come lui non si discute, sulla carta. Però è come se si fosse messo in discussione da solo.

Pastore SV
E che voto si potrebbe dare? Ha avuto un mese di continuità, facendo vedere che palla al piede è ancora delizioso. Poi, “Chi l’ha visto?”.


Attacco

Mayoral 7
Si è fatto trovare subito pronto, con numeri e sostanza prestazionale. Lo si attende contro le grandi.

El Shaarawy 5
Quello vero deve ancora tornare dalla Cina.

Carles Perez 5,5
Ha sprecato molte delle chance concessegli; fondamentali indiscutibili, ma è apparso sovente fine a se stesso.

Dzeko 6,5
Anche in questo caso, una media tra certi periodi opachi e alcune serate importanti in cui ha messo la sua firma prestigiosa. Finale in crescendo, congedo forse rinviato ancora una volta. Ha pagato, inconsciamente, la perdita della fascia da capitano.


Il Mister

Fonseca 6 –
Sorvoliamo sul fatto che è garbato, che è un signore e che non solleva polemiche, perché più glielo si dice, più si ha la sensazione di arrecargli un danno. Cosa gli rimproveriamo? Tante cose, a cominciare dalla mancata correzione in corsa di troppe partite. Cosa gli hanno perdonato? Quasi nulla.
Si è incaponito nella lite con Dzeko; ha dovuto veleggiare senza un direttore sportivo; ha dovuto costantemente rinunciare a uno o più giocatori fondamentali. Il giudizio è composito, il voto è solo un dettaglio.