Ranieri in conferenza: “DiFra? Ho fatto il tifo per lui, poi la chiamata di Totti. Dzeko va aspettato”

Dopo dieci anni Claudio Ranieri è tornato a parlare come tecnico della Roma in vista della partita con l’Empoli. Neanche fosse una “ten years challenge”, perché, come dieci anni fa, il nuovo allenatore giallorosso sfiderà una toscana al debutto (l’altra volta era il Siena). Di argomenti di cui parlare ce ne sono stati molti, e non è mai considerato un bel segnale, ma il tecnico romano è stato chiaro e schietto.

Situazione infortunati

Sono sei i calciatori indisponibili sul taccuino di Claudio Ranieri, al quale si è aggiunto poche ore fa Nicolò Zaniolo, in forse per la gara con l’Empoli per un problema al polpaccio. Gli altri che invece sicuramente non saranno applicabili sono De Rossi, Manolas, Under, Fazio, Pellegrini e Pastore: “Dovrò fare un altro allenamento vero e capire chi ha recuperato. Parlerò con i ragazzi e dovremo capire come stanno anche mentalmente“, ha dichiarato Ranieri senza mostrare particolari segni di preoccupazione e senza sbilanciarsi troppo, ma focalizzandosi anche su un aspetto molto importante, cioè il morale, che dopo le due sconfitte di fila in champions e nel derby è indubbiamente al minimo storico in questa stagione: “Bisogna incidere sull’aspetto mentale, che è la cosa più importante. Voglio gente ambiziosa. Qualificarsi in Champions League non sarà facile, ma non mi arrenderò mai. Incontrerò tante difficoltà, se sono un negativo mi arrendo, se sono un caparbio cerco di superare il problema. Voglio giocatori che non si arrendono.

“Dzeko? Aspettiamolo. I tifosi si innamoreranno di Schick”

Ranieri si è invece sbilanciato di più sulla questione Dzeko, che non sta rendendo come le altre stagioni e che di recente è tornato a far fatica nel trovare il gol: “Anche gente come Batistuta e Pruzzo ha avuto momenti ‘no’. Io sarei cauto, aspettiamo Dzeko“.
Interessante è stato poi il suo giudizio su come far giocare il reparto avanzato giallorosso, parlando di un’ipotetica collaborazione tra l’attaccante bosniaco e Schick, Ranieri non lascia spazio all’immaginazione su questo: “Dzeko e Schick non possono giocare insieme, devono giocare insieme“, ha sostenuto il tecnico che poi si è riservato parole al miele sull’attaccante ceco: “Lo vedo con una rabbia, una volontà… è fortissimo! Velocissimo, tecnico, ha tutto. Per me Schick è fortissimo, un fenomeno. Se si sblocca, i tifosi si innamoreranno presto di questo ragazzo.”Sull’aspetto mentale, che è la cosa più importante. Voglio gente ambiziosa. Qualificarsi in Champions League non sarà facile, ma non mi arrenderò mai. Incontrerò tante difficoltà, se sono un negativo mi arrendo, se sono un caparbio cerco di superare il problema. Voglio giocatori che non si arrendono

“Zaniolo? So dove deve giocare…”

Il vostro rebus è dove deve giocare Zaniolo“, ha poi detto sorridendo, quasi a sdrammatizzare un rebus che di questi periodi in casa Roma è più serio che mai. “So benissimo che il suo ruolo è giocare centrale, deve andare in possesso palla spesso e volentieri; ma dipende quando hai due Zaniolo, tre Zaniolo, uno deve giocare sulla fascia. Questi dubbi li scioglierò più avanti parlando coi ragazzi”.

“Florenzi, fuori il petto! Pastore, voglio vedere chi corre…”

Non pochi dubbi li ha suscitati la squadra in generale ma in particolare Florenzi, da sempre giocatore simbolo e sinonimo di scarificio che sembra di recente la brutta copia di quello che tutti conosciamo e Pastore, martoriato dall’ennesimo infortunio: “Florenzi è un giocatore universale: può fare l’ala e il terzino, l’importante è che si riprenda mentalmente perché essendo romano capisco cosa sta passando. Ogni errore fatto pesa il doppio. Deve tirare fuori la romanità giusta, petto in fuori. Se ha sbagliato non fa niente e mi aspetto molto da lui. Pastore non l’ho visto quest’anno alla Roma, perché non ho visto le poche partite che ha fatto qui. Ma lo conosco da anni ed è un giocatore di anno sublime. Io non guardo il nome, l’ingaggio, l’età: io voglio vedere chi corre, chi lotta, chi si aiuta“.

Retroscena Totti. Idea Mirante

Se metterò in porta Olsen o Mirante? Lasciatemi vedere l’allenamento, valuterò alcune cose e poi decideremo, ci sono delle idee che dovremo valutare” ha poi concluso Ranieri, la cui ultima risposta la scopriremo probabilmente più a ridosso del suo esordio, o meglio, ri-esordio come nuovo allenatore giallorosso, al quale si avvicina specificando sull’ex tecnico che sostituisce: “Non ho sentito Eusebio, capisco l’amarezza di chi viene esonerato. Ho fatto un tifo spaventoso per lui, il primo anno e anche in questo. Tutti facciamo errori, non c’è un allenatore esente”. Spazio anche per un retroscena in conclusione, a chiamare Ranieri è stato Totti, che in trasmissione insieme al direttore Ilario Di Giovambattista, abbiamo detto in salita nelle gerarchie della società: “Che fa mister? Dove sta?“, gli avrebbe detto Totti, “Sto a casa a Londra”, ha risposto Ranieri: “Poi abbiamo trattato.