Il pericolo enorme per il nostro Paese: non stiamo difendendo chi ha reso grande l’Italia

La Repubblica italiana. Chissà se esiste ancora.
Io sono nato in un’epoca nella quale il Parlamento aveva una vera funzione, nella quale i ministri difendevano il paese: ricordo Primi Ministri che si opponevano agli americani.
Io le ho avversate quelle persone, perché all’epoca, come tutti i ragazzi, volevo distruggere, volevo cambiare, volevo portare la novità.
Ho capito solo dopo che quelle persone erano meglio di quelli di oggi.
In generale, in media – soprattutto all’epoca – c’era ancora la convinzione che l’Italia fosse diventata grande non per le multinazionali, ma per le piccole imprese. Non per le grandi banche, ma per le piccole banche.

Voglio lasciarvi oggi un messaggio molto semplice, poco aulico. Voglio ringraziare Radio Radio non solo nella persona che mi chiese se avessi voluto chiacchierare con voi, cioè Fabio Duranti, mio amico col quale conversiamo amabilmente, ma anche tutta la sua struttura. Persone che mi hanno sempre lasciato esprimere la mia opinione, anche quando non era perfettamente allineata.

Anche una radio è un’impresa. Io l’ho visitata.
Ho visto i cameraman, i registi, gli elettricisti, gli esperti di software, di comunicazione, di marketing, la segreteria, gli ingegneri, i tecnici: decine e decine di persone che lavorano ogni giorno per darvi un servizio, e ovviamente, come tutte le imprese, vende questo servizio, produce degli utili e dà dei posti di lavoro. E’ un concetto talmente semplice che abbiamo dimenticato che questa è l’Italia che dobbiamo difendere.

Io difendo l’Italia delle piccole imprese, l’Italia dei dottori commercialisti miei allievi al corso Masterbank, l’Italia dei liberi professionisti, l’Italia di quelli che pagano le tasse e vengono bistrattati come evasori fiscali.
Io difendo l’Italia di quelli che creano posti di lavoro, che nel mondo privato sono soggetti che si chiamano “imprenditori”: oggi sono dei “panda”. Sono diventati la minoranza, e quelli che creano un servizio a pagamento (cioè gli imprenditori) vengono visti con sospetto.
Io voglio ancora un’Italia parlamentare, nella quale il Parlamento si occupi di tutelare non il rispetto dei trattati di tecnici europei, ma il desiderio di piccoli imprenditori che vogliono continuare a lavorare, di liberi professionisti che vogliono continuare ad assumere, di lavoratori autonomi che vogliono continuare a creare reddito per il loro paese.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi