C’è chi scommette su Roma Sud, tra Eur e Ostiense. Magari non troppo distante dalla regione Lazio. Qualcuno azzarda Trastevere. L’annuncio dell’addio al Nazareno da parte di Nicola Zingaretti ha solleticato la curiosità di parlamentari dem, incontrato la ‘benedizione’ di Walter Veltroni: “Fa bene”, ha detto a Adnkronos Live. E dalla minoranza renziana dicono che ‘si può fare’. “Il trasferimento della sede – dice l’ex tesoriere Francesco Bonifazi – è tecnicamente possibile, anche se per adesso non è ancora deciso né programmato. Dopo l’assemblea di domenica il tema sarà affrontato con più precisione”.
Insomma, Nazareno addio. Verso quale lido, al momento, non è noto. Zingaretti vorrebbe una location completamente diversa rispetto all’attuale: open space, vetrate, piano terra. Insomma, meno attico con vista sui tetti di Roma e più spazio aperto al piano strada. Probabilmente fuori dalla Ztl, non al centro storico quindi. Vicino alla fermata della metro. Una scelta simbolica ma anche concreta. Il Nazareno pesa per 600mila euro l’anno sulla casse del Pd. Troppo per l’epoca dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Il contratto di affitto scade il 30 giugno. Per quella data va trovata la nuova sistemazione.
Intanto, da oggi, parte un giro d’incontri del neo segretario sulle europee. Nel pomeriggio ci sarà un confronto formale con +Europa dove non tutti hanno la stessa opinione in merito al dialogo con il Pd in vista del 26 maggio. Più rigidi il segretario Benedetto Della Vedova e Emma Bonino (che Zingaretti ha già visto la scorsa settimana), più disponibile Bruno Tabacci. Resta aperto il capitolo Carlo Calenda. L’ex-ministro ha fatto circolare via social dei bozzetti del simbolo di ‘Siamo Europei’. Il primo passo verso una lista? “No, alla fine Carlo si candiderà con il Pd”, è la scommessa in ambienti parlamentari dem. Come per +Europa, anche con Calenda il confronto resta aperto e nei prossimi giorni (lo aveva annunciato lo stesso Zingaretti) dovrebbe esserci un incontro.
Del resto, il tempo stringe. E nella settimana successiva all’assemblea dem di domenica che ratificherà l’elezione di Zingaretti, un’idea più concreta del campo da gioco per le europee dovrebbe esserci. Anche per mettere mano alla griglia delle candidature. Forse Calenda, quindi. E poi Giuliano Pisapia, si parla anche della portavoce di Seawatch, Giorgia Linardi e pure di Pier Carlo Padoan che oggi ha dichiarato il suo voto a Zingaretti alle primarie.
Domenica verrà anche eletto il presidente. Sarà Paolo Gentiloni. Sembrano rientrati i maldipancia tra i renziani, tentati di non votare l’ex-premier. Complice anche l’ostentato fair play di Matteo Renzi: “Al calcio si vince in 11. Quando giochi è importante che i compagni non mirino alle caviglie, come è capitato a me. Al nuovo centravanti, Zingaretti, occorre assicurare che nessuno dia pedate. Che le riceva da Salvini ci sta, ma almeno dai nostri no”.
Tra i parlamentari renziani la discussione sull’atteggiamento da tenere resta comunque aperta. La nuova minoranza sta aggiustando il tiro. Oggi intanto si deciderà se accettare o meno il ‘lodo Franceschini’ sui parlamentari da inviare come delegati in assemblea. La proposta della maggioranza è quella di mandare tutti senza scegliere 70 deputati e 30 senatori. Secondo i renziani è un modo per Zingaretti di avere più “posti da distribuire”. Per la maggioranza, invece, un modo per “evitare conte”.
In giornata si riunirà il gruppo della Camera e domani quello del Senato, ‘fortino’ del renzismo. La linea sembra quella della non belligeranza, al momento. Quindi si dovrebbe andare verso l’ok alla proposta della maggioranza. Resta poi aperto il nodo segreteria e nuovi organismi dirigenti. La linea è quella del rinnovamento, della valorizzazione dei territori e di una sostanziosa presenza femminile.
Tra segreteria e forum tematici, sono diverse le ‘caselle’ da assegnare. Areadem di Franceschini ha già ottenuto il tesoriere con Luigi Zanda. E visto che il presidente sarà un uomo ovvero Gentiloni, i vicesegretari (dovrebbero essere due) saranno donne: Paola De Micheli, Stefania Gasperini e Marina Sereni, i nomi più gettonati. Potrebbe avere un ruolo sull’Ambiente anche Chiara Braga (Areadem), si parla di un incarico anche per Marianna Madia. Ma una casella sarà di stretta osservanza ‘zingarettiana’, quella dell’Organizzazione, da sempre appannaggio di un fedelissimo dei vari segretari che si sono avvicendati al Nazareno. In giornata polemica per l’annuncio di Elisa Simoni, cugina di Matteo Renzi e tra i fuoriusciti di Mdp, del ritorno in casa Pd.