“Una banda musicale attacca una musichetta in stile ‘anni ruggenti’. Nella sala da pranzo dello yacht il caldo afoso non dà tregua ai 100 invitati. In questa cornice d’altri tempi, tra una mousse di scampi, un po’ d’anatra farcita al miele e l’obbligatoria coppa di champagne, ha inizio il meeting”.
Non si tratta di un pezzo della sceneggiatura di ‘Via col vento, ma di un articolo apparso il 3 giugno 1992 su La Stampa nella rubrica dedicata a economia e finanza dal titolo “Il tesoro a bordo del Britannia offre aziende all’Inghilterra”.
Quell’articolo non è soltanto la cronaca della svendita ai potentati stranieri delle principali aziende pubbliche italiane: se guardiamo con attenzione la data, notiamo che quel tintinnio di coppe di champagne era stato preceduto soltanto 10 giorni prima dal boato mortale nei pressi di Capaci che uccideva il Magistrato Giovanni Falcone insieme alla moglie e a tre uomini della sua scorta.
Torno di nuovo su questo argomento per aggiungere nuovi dettagli. Io non posso credere che pezzi del nostro governo erano su uno yacht tra tartine e champagne a 10 giorni dalla morte di un eroe nazionale. Con il paese in lutto e paralizzato dal terrore.
Nessuno si è domandato come fosse possibile, neanche quando Il Fatto Quotidiano ha pubblicato il discorso tenuto da Mario Draghi in quel meeting in cui esordisce dicendo: “Desidero congratularmi con l’ambasciata britannica e gli invisibili britannici per la loro superba ospitalità”. Li chiama “gli invisibili” e in effetti è il nome più appropriato perché si tratta di un vero e proprio governo ombra. Le prove che in quella riunione si stesse pianificando il sacrificio delle nostre sorti sull’altare del dio mercato, vengono consacrate da Draghi con parole lapidarie nella sua confessione finale: “I mercati vedono le privatizzazioni in Italia come la cartina di tornasole della dipendenza del nostro Governo dai mercati stessi”.
Ci stavano rendendo dipendenti dai mercati ed erano consapevoli di farlo. Meglio quindi farlo quando eravamo scioccati, terrorizzati e distratti.
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