E’ intervenuto durante la diretta di “Un giorno speciale” con Francesco Vergovich sulla questione della vittoria di ieri della Juventus con l’Atletico Madrid che, secondo i pronostici iniziali degli opinionisti ed esperti del settore la vedevano perdente, Luciano Moggi, noto dirigente sportivo.
“Lo ribadisco anche adesso. Negli spogliatoi rimbalzano sempre le critiche e con le critiche si carica la squadra” ha spiegato Moggi a “Un giorno speciale”, sottolineando che “Questo flop se la Juventus non fosse andata avanti in Coppa dei Campioni, nonostante la squadra sia prima con 18 punti in classifica, era un qualcosa che ha indirizzato i giocatori verso una partita tutta grinta e qualità ed è sfociata in una vittoria senza bisogno dei tempi supplementari. Considerando che conosco gli spogliatoi, un grazie ai ‘gufi’ non dovrebbe mancare, perché sono stata una parte attiva di questa vittoria“.
Entrando ancora di più nel merito e facendo riferimento alle sue affermazioni precedenti su una possibile vittoria bianconera contro l’Atletico Madrid, l’ex dirigente della Juventus ha ribadito che “Non mai detto che la partita era facile, ho detto però che era accessibile, considerando i lati negativi della squadra avversaria“.
E ancora: “La Juventus, in questo momento, è un alibi per i perdenti. Quando qualcuno non riesce a battere la Juventus e vince perché c’è Ronaldo, vince perché è aiutata il Var…Tutte stupidaggini che, sostanzialmente, il calcio porta a dire e che sono, appunto, un alibi per tutti quelli che hanno da 18 punti in poi“.
Rispondendo a una domanda di un ascoltatore sul caso Icardi, Moggi ha dichiarato che se fosse stato “nei panni di Marotta non avrei tolto la fascia a Icardi, però lo avrei punito in un’altra maniera, mettendolo in tribuna e togliendogli lo stipendio per tante giornate che non giocava e facendo dire all’allenatore che era una questione tecnica, perché il giocatore non era in forma. Togliergli la fascia, ora, è un non senso, visto che ora hanno bisogno di Icardi saranno costretti o a ridargli la fascia, oppure a fargli il contratto che vuole lui di 9 milioni. Una delle due la portano avanti, più la seconda che la prima, era opportuno valutare prima…Hanno voluto dimostrare che era cambiato il tempo, che i giocatori non possono fare il comodo loro, ma il tempo, purtroppo, deve tornare indietro“.