È ufficiale: la Francia di Macron ha deciso che da agosto in poi si potrà accedere a centri commerciali, ristoranti, treni, bar soltanto esibendo il pass sanitario o Green Pass. Insomma la Francia di Macron apre le danze e indica il futuro per il mondo intero: controllo biopolitico totale con accesso nei luoghi pubblici garantito solo a chi si pieghi in tutto e per tutto al nuovo regime terapeutico della sorveglianza senza limiti.
Non stupisce allora che il prode e sempre vigile generale Figliuolo abbia immediatamente espresso la propria approvazione per il modello di Macron, lasciando apertamente intendere che anche l’Italia potrebbe rapidamente adottarlo con successo. Allora, iniziate a capire quello che sta avvenendo oppure no? Vi state accorgendo che sta prendendo forma un dispotismo su scala planetaria, che impone un controllo e una sorveglianza totali?
Il Green Pass è un’infame pratica totalitaria indegna di un Paese democratico. Il suo fondamento inammissibile è quello per cui vi tolgono diritti e libertà fondamentali, previsti dalla Costituzione, e ce li restituiscono in parte se e solo se ci pieghiamo docilmente alle pratiche da loro stabilite; pratiche che, in astratto, sono per la salvezza della società e, in concreto, sono per l’interesse del padronato cosmopolitico e per la riorganizzazione autoritaria della nuova società del capitalismo terapeutico a controllo totale e totalitario degli individui ridotti al rango di sudditi senza dignità.
Si rileggano allora le imperiture parole di Michel Foucault: “Il controllo della società sugli individui non è condotto solo attraverso la coscienza o l’ideologia, ma anche nel corpo e con il corpo. Per la società capitalistica la biopolitica è la cosa più importante, il biologico, il somatico, il corporeo”. La società orwelliana del capitalismo terapeutico è una società di controllo biopolitico totale e totalitario.
La domanda fondamentale resta ovviamente la seguente, che tutti dovremmo seriamente e con coraggio prendere in considerazione: perché gli esseri umani accettano di buon grado e magari anche con ebete letizia di sottoporsi a questo infame controllo totalitario degno di schiavi senza dignità? Credo che la risposta debba plausibilmente ravvisarsi nell’intreccio tra il paradigma biopolitico con il paradigma biosecuritario. Se infatti il potere organizza e controlla ininterrottamente il nostro corpo, dice di farlo per garantirci la sicurezza. Dunque per il bene di tutti e di ciascuno, vale a dire per la salute dell’individuo e della società tutta.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro