Formulato ad hoc per stabilire l’obbligo vaccinale per il personale sanitario, il DL44/2021 nasconde una sfumatura di significato che potrebbe cambiare tutto nell’ottica della più grande campagna di vaccinazione di massa mai vista.
Ne sono testimoni l’avvocato Renate Holzeisen e la sua assistita, che dopo essersi recate in un centro vaccinale di Bolzano, hanno chiesto per l’infermiera l’inoculazione di un vaccino che, come previsto nel Decreto Legge, sia in grado di prevenire l’infezione da Sars-Cov-2. Peccato che questo sia risultato impossibile al medico preposto all’inoculazione: questo perché non esiste alcuna sostanza in grado di prevenire l’infezione da coronavirus, ma solo un siero che protegge dagli effetti della malattia.
Ora è nero su bianco: all’arrivo dei carabinieri è stato redatto un verbale che non solo testimonia la mancata capacità del medico di assolvere alle richieste dell’avvocato e del suo assistito mettendo nero su bianco il fatto che il vaccino anti-Covid non può evitare l’infezione, ma che di fatto suggella l’inconsistenza di un Decreto Legge e i numerosi dubbi che continua a suscitare dal punto di vista scientifico.