Ebbene sì: l'”Euroinomane” Mario Draghi ha chiamato Elsa Fornero a cooperare nel suo Governo all’interno di una specifica task force. Vi è poco da dire sulla tendenza generale di Elsa Fornero, vestale del neoliberismo che ha già chiaramente mostrato al mondo intero la propria impostazione di base, con le sue riforme lacrime e sangue. Riforme che hanno di fatto massacrato spietatamente lavoratori e ceti medi al tempo del Governo di Mario Monti, imposto all’Italia dall’UE senza alcun mandato democratico e con un unico intento chiarissimo: quello di distruggere l’Italia imponendo la nuova razionalità politica ordoliberista e dunque in maniera conseguente annientando la spesa pubblica e i diritti sociali. Non vi è poi nemmeno da meravigliarsi, almeno per quanti da subito abbiano compreso la reale traiettoria del Governo capitanano dall’ex banchiere e governatore della BCE, l’uomo dei mercati che fu sul Panfilo Britannia nel 1992. Si tratta naturalmente della più clamorosa smentita delle stolte superficiali tese di chi celebrava Mario Draghi e sosteneva che aveva cambiato direzione ed era pronto finalmente a tutelare l’interesse nazionale, figurando come nuovo defensor della patria e dei suoi interessi. Tesi inconsistenti da subito, sia chiaro, ma che ora lo divengono in forma inconfutabile ed evidente. Come volevasi dimostrare, la Lega di Salvini e i 5 Stelle di Grillo, si trovano ancora una volta scornati con un pugno di mosche in mano, anzi, ridicolizzati urbi ed orbi.
Loro che promettevano sovranità e tutela dell’interesse della patria, si trovano ora ad appoggiare genuflessi Mario Draghi e perfino Elsa Fornero, la veneranda signora delle riforme imposte dai tecnocrati repressivi di Bruxelles alla sventurata Italia. Come si fa a non comprendere che con il governo di Mario Draghi l’Italia è stata commissariata dall’UE? Come si fa ad essere tanto miopi da non vedere che si è trattato di un vero e proprio rovesciamento non democratico rispetto al governo giallo verde, che prometteva sovranità e interesse, e che ora è stato sostituto da un governo di tecnici e banchieri, il suo solo obiettivo reale è di tutelare l’interesse dei gruppi dominanti cosmopolitici e a nocumento delle classi nazionali popolari italiane? Eppure, l’esordio di Draghi era stato chiarissimo: nel suo discorso di insediamento, nei primi mesi del 2021, aveva menzionato ossessivamente l’Unione Europea e l’Euro come moneta irreversibile. Non aveva mai fatto motto della Costituzione italiana, dell’interesse nazionale e della sovranità popolare. D’altro canto il Governo tecnico di Mario Draghi, che governa senza opposizione a beneficio esclusivo dei mercati cosmopolitici, è l’annullamento reale e simbolico di ogni residuo frammento di sovranità popolare. Come già ricordato, Mario Draghi sembra rientrare in quel genere di uomini di natura superiore, che per governare non devono passare per le elezioni.
Ora che il governo ha scelto la Fornero, crolla anche l’ultimo dubbio sulla reale traiettoria del governo stesso: è saldamente assestato su posizioni ultra liberiste e nemiche inguaribili degli interessi delle classi che vivono del proprio lavoro. La situazione è aggravata dal fatto che manca ad oggi, nel Paese, una reale opposizione e ciò alla luce del fatto che destra blu neoliberale e sinistra fuxia neoliberale sono ugualmente genuflesse senza dignità al cospetto del mondo dei mercati e dell’ordine ultra capitalistico con cui Bruxelles ha commissariato l’Italia. Non mi stancherò di ribadirlo: ogni vero patriota democratico dovrebbe essere in prima linea oggi contro il Governo di Mario Draghi. L’involuzione autoritaria del capitalismo, resa possibile dall’emergenza epidemiologica, trova nell’Italia il suo laboratorio fondamentale. Lo si evince, oltre che dagli esperimenti bio-politici e repressivi in atto nel nuovo leviatano tecnico-sanitario, anche nelle imposizioni dall’alto senza alcun mandato democratico del Governo di Mario Draghi. Tale Governo rappresenta il compimento della svolta autoritaria connessa al nuovo capitalismo terapeutico: l’arrivo della vestale neo-liberista Elsa Fornero non è che la ciliegina sulla torta.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro