Il susseguirsi di governi tecnici ha rimbambito la mente degli italiani.
Vi chiederete perché: perché i governi vengono sistematicamente calati dall’alto, con un Presidente del Consiglio che arriva da qualche parte, e più debole è il Parlamento (cioè più ha paura di andare a casa), più il parlamentare è un vigliacco terrorizzato dall’ipotesi di perdere lo scranno. Più è un pavido, più è un coniglio, più è un disonesto intellettualmente, più sarà disposto a votare per qualsiasi governo e assicurarsi lo stipendio.
Nel nome di una presunta superiorità della scienza, dell’urgenza, della situazione, della ineluttabilità della decisione, sistematicamente si ritiene che il governo tecnico sia superiore al governo politico, dimenticando così gli insegnamenti originali dell’antico pensiero greco, a partire dal discorso di Pericle agli ateniesi pronunciato nel 431 a.C. come tramandato dal resoconto di Tucidide.
Quando Pericle dice e ripete “noi ad Atene facciamo così“, il Pericle politico spiega il valore della democrazia, che non è un sistema per cui devono andare al governo tutti o per cui uno non vale uno. Non va al governo il primo che passa.
Lì, nell’insegnamento di coloro che hanno fondato la democrazia, c’è scritto che al governo vanno i migliori. Quelli che considerano un onore e un privilegio essere lì. Quelli che si sacrificano dopo aver ottenuto grandi risultati nella vita civile per poi andare nella vita politica. Questo è il significato di democrazia che abbiamo dimenticato, non il fatto che l’ultimo che passa in strada deve rappresentare gli altri.
Per meglio capire questo concetto: se noi mandiamo al Governo i migliori, cioè coloro che hanno dimostrato nella vita civile di essere persone di valore e per qualche anno, pro tempore, si sacrificano (facendo politica per breve tempo), quelle persone saranno meno ricattabili. Non governeranno votando qualunque esecutivo e qualunque legge pur di stare seduti sul seggio di Montecitorio o di Palazzo Madama.
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi