Vi è un aspetto riguardante la tessera verde sul quale vorrei richiamare la vostra attenzione e lo faccio poiché mi pare un aspetto della massima importanza. La tessera verde svolge una duplice funzione. Per un verso, come già evidenziato in più occasioni, essa discrimina e colpevolizza per Legge quanti non abbiano giurato fedeltà al discorso medico scientifico e al leviatano terapeutico. Li tratta alla stregua di pericolosi sovversivi che minacciano la salute pubblica. Si tratta, ed è bene ribadirlo, del ritorno delle infami discriminazioni per legge in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Grazie alla tessera verde, infatti, si genera automaticamente una categoria di cittadini di seconda classe, in quanto non sottoposti al siero benedetto e quindi non minuti della tessera verde che certifica l’adesione ideologica del suddito al regime di verità medico-scientifico e al bio-potere del leviatano tecnico-sanitario. Solo chi si piega la potere e ad esso giura fedeltà può beneficiare grazie alla tessera verde di alcuni diritti che fino a poco tempo fa erano universalmente garantiti dalla Costituzione e che ora vengono benevolmente concessi da un potere sempre più verticistico e autoritario.
Bisogna essere dotati davvero di senso dell’umorismo per comprendere la dialettica storica da che senza senso dell’umorismo non si potrebbe comprendere l’essenza intimamente paradossale e comica di una società che dice di lottare contro le discriminazioni e poi introduce per legge, come fosse normale una nuova infame discriminazione che spacca in due la società, addirittura ventilando la possibilità di vagoni treni separati per i non muniti di green pass. Che i più accettino di buon grado la discriminazione se essa è giustificata in termini medico scientifici e con il placet del camice bianco, rientra a pieno nel nuovo regime di verità del capitalismo terapeutico, nelle strutture ideologiche su cui il nuovo bio-potere è incardinato.
Vi è poi l’altro punto connesso sul quale ad oggi si è raramente concentrata l’attenzione: in conformità con le funzioni del tecnico-capitalismo della bio-sorveglianza, la tessera verde introduce forme di tracciamento integrale e controllo totale dei movimenti. Essa segnala, grazie al codice a barre, i loro spostamenti o la presenza in luoghi pubblici. Insomma, per dirla con una formula semplificatoria, è anche un’app Immuni che ce l’ha fatta. Sarebbe un errore pensare che il possessore di tessera verde abbia conquistato la libertà di cui resta privo chi non ne è munito del documento. Se per essere liberi occorre ogni volta dimostrarlo esibendo una tessera, vuol dire che in realtà non lo si è. Come altre misure emergenziali, anche per la tessera verde non è arduo pensare alla sua persistenza anche una volta che l’emergenza sia terminata. L’emergenza è la nuova normalità. Non a caso si parla di prolungare lo stato d’emergenza fino alla fine del 2021. Stiamo assistendo ai laboratori di produzione degli assetti politici economici e sociali del futuro, i nuovi cantieri nei quali sta prendendo forma la società del distanziamento sociale, del controllo bio-politico totalitario, dei lockdown a yo-yo e del trionfo monocratico dei colossi del capitale multinazionale. In termini generali, il suddito del nuovo regime è un individuo controllato bio-politicamente sopra e sotto la pelle, in tutti i suoi movimenti e le sue azioni. La tessera verde rappresenta un passaggio fondamentale per l’istituzione del nuovo metodo di governo delle cose e delle persone, basato sulla sorveglianza totale e totalitaria. Non è libero non solo chi privato della tessera verde e degradato a cittadino di seconda classe ma anche chi deve esibire apposite tessere richieste dal bio-potere. I più obbediscono cadavericamente, ritenendo che sia la sola via possibilità per porre fine all’emergenza. Non capiscono che lo stato d’emergenza non finirà mai proprio nella misura in cui essi obbediscono cadavericamente.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro