La democrazia è il volere della maggioranza del popolo, il governo del popolo. Si trascura che il compito primario di un governo non sta nel fare riforme richieste da un modello internazionale voluto da menti lontane dalla nostra realtà ma fornire al popolo oppresso quanto serve per la vita, a partire dal cibo e i servizi pubblici essenziali.
Avere tollerato che in Italia, nell’ultima decade, in nome dell’austerity sia esplosa la povertà è un fatto di gravità tale da porre in dubbio la validità della ricerca adottata.
Questa è la pillola di oggi e proseguo sul significato di democrazia di cui ho parlato già. Abbiamo avuto dieci anni di governi che in realtà non fanno altro che attuale le decisioni della burocrazia europea.
Abbiamo perso il ruolo del Parlamento italiano: quel ruolo sarà azzerato nel 2023 per scelte dell’attuale Parlamento, quello che sostiene il governo Draghi. I parlamentari sanno benissimo che avendo scelto la strada del Recovery Plan devono rispettare 128 condizioni: le forche caudine saranno tali e tante da porre il nostro Paese nelle condizioni di non poter più legiferare su nulla di realmente importante.
Ci faranno disquisire delle battaglie sociali, linguistiche ed ideologiche ma le questioni economiche, cioè dare da mangiare alla gente e lasciare che la gente sia libera, non saranno più questioni del Parlamento italiano. Il governo non ha il compito di fare le riforme: quelle riforme non le vuole il popolo ma un’élite che ordina ai burocrati di farlo. Faremo riforme che non vuole il popolo ma vogliono altri: le riforme le deve volere il popolo, non altri al di fuori dal mio Paese!
Malvezzi Quotidiani, comprendere l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi