Guardatevi intorno: non c’è bisogno di un governo militare. Il golpe è già stato fatto

Oggi parliamo di un editoriale de La Stampa di Marcello Sorgi. Ha prodotto molto dibattito. Lui diceva che se Draghi se ne va arrivano i militari. In Italia, in Europa, è da decine d’anni che non si parla di questioni di questo genere. L’ultimo tentato Golpe che ebbe un minimo di fondo fu quello del Colonnello Tejero che entrò armi in pugno alle corte spagnole nel 1981. Lì le colonne corazzate del tenente generale Dal Bosch avevano circondato Madrid ma la nascente borghesia spagnola non voleva un’avventura neo-franchista e quindi la cosa si risolse con l’arresto di tutti i congiurati.
La discussione tra Golpe e democrazia e dittatura credo sia molto stringente. Si sentono evocare le parole della libertà, della dittatura. Vorremmo approfondire un secondo.


Dove sta il potere oggi? Sta nella politica? Ma voi pensate che la politica italiana, il Senato, il Parlamento, decidono sulla politica economica italiana? Al massimo decidono su cose laterali, su porti aperti e porti chiusi, sul DDL Zan, ma la grande politica economia e sociale, quella che determina la vita di tutti i giorni, viene decisa altrove, all’estero, dal fondo monetario internazionale, dalla BCE, dall’UE, dalla Nato.
Abbiamo Governi e Parlamenti esautorati dalla questione. Siamo in un Paese dove le multinazionali arrivano, rubano i marchi, sfruttano i lavoratori, prendono i soldi dallo Stato e quando decidono di delocalizzare, licenziano. Non pagano neanche la tasse. Non sono solo straniere queste multinazionali.
Questa è la situazione. Allora vorrei ricordare a Sorgi e a quelli che hanno partecipato a questa discussione sulla dittatura, sul Golpe, sul dopo Draghi… Non hanno bisogno di fare il Golpe militare perché lo hanno già fatto. La libertà in questo Paese non è più nelle mani del popolo ma della finanza, della grande economia che governano al posto della politica.
Non sarà un caso che come Premier abbiamo un banchiere che è stato a capo di banche pubbliche e private.

3 Minuti con Marco Rizzo