Oggi più che mai non basta l’intelligenza soltanto, accanto ad essa, che eppure è sempre indispensabile, bisogna essere muniti anche del coraggio. Segnatamente del coraggio di voler sapere e voler credere a ciò che la nostra ragione ci pone dinnanzi in maniera evidente. Capisco allora che come nella pellicola Matrix del 1999 molti si rifiutano comprensibilmente di accettare sul piano cognitivo ciò che sta accadendo. I più infatti continuano a ritenere che ci troviamo semplicemente nel bel mezzo di una emergenza sanitaria con le sue scocciature, con le sue misure provvisorie e che presto o tardi si tornerà alla normalità. Ebbene non è cosi, come abbiamo provato più volte a ribadire. Stiamo semmai vivendo in una nuova normalità che diventa fondata sull’emergenza perpetua con annessa ripetizione ininterrotta delle benedizioni del sempre laudando siero e con il ritorno ininterrotto di lockdown a singhiozzo e di quarantene a yo-yo. A suffragio di questa tesi che in questo anno e mezzo di emergenza ho variamente modulato e ripetuto, si considerino anche solo le parole riportate dal rotocalco turbo-mondialista La Repubblica nella giornata di ieri del dottor Pregliasco, virologo meneghino dal piglio sempre austero e portatore di notizie che spesso sono a tinte fosche.
Così leggiamo su Repubblica. Secondo Pregliasco: “La terza dose è solo l’inizio di una prassi che proseguirà, il virus ci farà compagnia ancora con per un po’ di tempo e nel contempo l’immunità di gregge non sarà raggiunta facilmente. Abbiamo una fotografia statica di chi è protetto contro il virus, in realtà dobbiamo con considerare che c’è chi si è vaccinato a dicembre e chi ieri, inoltre il vaccino non raggiunge tutti quindi in pratica non possiamo sperare in una immunità di gregge, il Covid rimarrà con noi ancora per due tre anni e anche allora non dovremmo aspettarci una dichiarazione di fine emergenza, uno spegnimento del virus”. Di queste parole di Pregliasco riportate tra virgolette colpisce innanzitutto l’accento posto su due temi, in primis che dopo la terza dose ve ne saranno altre perché Pregliasco dice che la terza dose è solo l’inizio di una prassi che proseguirà, in secondo luogo ad attirare la nostra attenzione è l’idea ben espressa linearmente da Pregliasco che l’emergenza non finirà anche quando il virus potrà essere meno forte, meno radicale, in ogni caso dice Pregliasco non dovremo aspettarci una dichiarazione di fine emergenza. Ebbene bisogna ragionare su queste considerazioni a maggior ragione ora che sta per fare la sua comparsa ufficiale l’infame tessera vedere. La quale tessera verde, l’avete capito, non serve a controllare il virus, ma serve a controllare voi rendendovi sudditi di un distopico e neo orwelliano regime con sorveglianza totale e totalitaria.
A tal riguardo non deve sfuggire come già si parli da alcuni giorni della possibilità di introdurre la tessera verde anche su aerei e treni. Sul Corriere della Sera nella giornata di ieri si dava già per certa l’introduzione della tessera verde sui mezzi di trasporto principali. Molti penseranno che si tratti di qualcosa di locale, legato semplicemente alla situazione italiana, ma come più volte ho provato a mostrare non è così, stiamo assistendo ad un vero e proprio golpe globale, ad una riorganizzazione planetaria del modo di governo delle cose e delle persone, una ristrutturazione del capitalismo sul scala globale. Basti considerare un fatto, che la città di Nuova York, sulla propria pagina Twitter spiega in maniera non diversa da quanto sta accadendo in Italia che solo con la vaccinazione e quindi con l’assunzione del siero benedetto e con la possibilità di esibire la tessera verde ci si potrà trovare a a beneficiare di diritti dei quali i più saranno invece privati. Leggiamo a tal riguardo testualmente sulla pagina ufficiale della città di Nuova York quanto segue: “La scelta è tua” dice testualmente la pagina della città di Nuova York, sottoporti, commento io, al siero benedetto e sempre laudando, guadagnandoti l’agognata tessera verde oppure restare escluso dalla vita e decadere a rango di cittadino di seconda classe. The choice is yours dice testualmente il sito. Il bello della civiltà liberale, lo sappiamo, proprio perché ama alla follia la libertà non ti impone nulle, semplicemente ti nega la possibilità di fare altro rispetto a ciò che essa pretende tu faccia e chiama con il nome di libertà questa costrizione.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro