Il Green Pass è diventato obbligatorio in alcuni luoghi soltanto da alcuni giorni, eppure già sta mostrando i suoi effetti devastanti su tante attività economiche. In particolar modo quelle del comparto del turismo, le attività ricettive dove piovono disdette proprio in un momento in cui quelle stesse attività tra le più martoriate durante il lockdown stavano provando a riprendersi. Molte addirittura stavano provando a scongiurare il fallimento. La domanda che vorrei porre a chi ci governa è questa: che ristori avete pensato per compensare i danni subiti da queste aziende? Io non ho ancora sentito parlare di ristori per i danni da Green Pass e sono certo che a una misura del genere il Governo non ha neanche pensato.
Eppure ci sono attività che vedranno diminuire il proprio fatturato anche del 50% per le disdette causate dall’introduzione di questa tessera verde. Non è che si può immaginare un ristoro soltanto quando il Governo costringe a chiudere un’attività per il lockdown. Bisognerebbe pensarlo anche quando l’attività resta aperta, ma ovviamente vengono introdotte delle misure che costringono molti utenti a disdire oppure a evitare luoghi chiusi.
Ora, che il Governo non ci venga a dire che in Italia soltanto un esiguo 5% è contrario a questa misura, a questa tessera verde. Se i numeri fossero davvero quelli che ci dicono non staremmo qui a parlarne. Il problema è che i contrari al Green Pass sono molto, ma molto di più. Sono una percentuale estremamente superiore e questo crea un danno economico enorme alle strutture costrette a far rispettare questa misura.
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