“Ai posteri l’ardua sentenza”: mai citazione manzoniana potrebbe essere più centrata per descrivere questo tempo di incertezze sui vaccini, tra efficacia e sicurezza. Certo, per coloro i quali ripongono tutte le certezze nei prodotti sperimentali il verdetto è già scritto: immunità garantita da un’inoculazione collettiva, nessuna correlazione tra le somministrazioni e le segnalazioni di reazioni avverse. Convinzioni tutte orientate verso i benefici a cui solo il futuro potrà dare risposta, come recitato nell’ode del “cinque maggio”.
Nell’attesa di quel momento, alcune crepe del muro innalzato dal pensiero unico si cominciano già a intravedere. In particolare due notizie colpiscono in maniera differente, ma entrambe lasciano parecchi punti interrogativi sulla vaccinazione.
La prima riportata dal Corriere della Sera dà l’impressione di una plateale volontà di dare conto di qualcosa avversa ai non vaccinati: “Così una maestra elementare (non vaccinata) ha contagiato metà dei suoi alunni negli Usa”.
La seconda pubblicata da la Repubblica metterebbe in dubbio anche il più convinto sostenitore della campagna in corso: “Covid, nell’ospedale di Lecce positivo un medico di Pediatria: contagiati due bimbi e reparto chiuso” per poi leggere nel sottotitolo che “Il pediatra è vaccinato con entrambe le dosi”.
La lente di ingrandimento su entrambe le notizie è stata posta in diretta da Fabio Duranti, ai microfoni di Francesco Vergovich a Un Giorno Speciale.