Prima vittoria della Juventus. La Juventus di Kean, Chiesa e De Ligt, quelli messi tra le riserve o discussi dal fenomeno di Livorno che anche a Spezia ha sbagliato formazione, con l’invenzione di De Sciglio a sinistra, poi richiamato nello spogliatoio, Locatelli in panchina, McKennie svampito in mezzo al campo.
La Juventus è andata in affanno per i propri limiti di gioco e per la crisi psicologica di una classifica vergognosa per il suo censo. Allegri ha urlato la solita “halma” ma la Juventus ha bisogno esattamente del contrario, o alza il ritmo o aggredisce il gioco oppure va in tilt non avendo campioni veri, alla voce Cristiano Ronaldo che le permettano il risultato. Formazione sbilenca, rimediata nell’intervallo, Locatelli ha salvato il 3 a 1 di uno Spezia assatanato, Chiesa si è inventato il pareggio e De Ligt ha regalato i primi tre punti, pensate un po’, del campionato a un allenatore che dovrebbe avere imparato la lezione. Uso il condizionale perché la presunzione del livornese supera ogni logica e ogni limite. La vittoria cambia la classifica ma non risolve i problemi.
Tony Damascelli