In onda c’è Roberto Castelli. La trasmissione è Tagadà e la sempre elegante conduttrice Tiziana Panelli, presenta il proprio ospite in pompa magna: “Già Senatore, già ministro della Giustizia, già viceministro delle Infrastrutture e dei trasporti, bentornato a Roberto Castelli”. Quel bentrovato, in realtà, se lo sarebbero rimangiato qualche minuto dopo, quando la conversazione finisce sulla questiona vaccini, come accade ormai ovunque, al bar, alla posta, sui gruppi Whatsapp. Questa volta siamo in diretta tv e le criticità sono ben due: chi parla non è un no vax ma un vaccinato e chi parla è una persona che era stata appena presentata come un personaggio estremamente autorevole.
Sentiamo cosa dice Castelli: “Sono una vittima del vaccino, anche se non lo posso provare ma ragionevolmente credo che sia proprio così”. La presentatrice, attonita, gli domanda: “Perché? Cosa le è successo?”. “Mi sono vaccinato a fine luglio e passati agosto e settembre mi è venuta la febbre. Ho fatto degli esami che sono indicatori del pericolo di trombosi e quei valori sono alle stelle. Incrocio le dita e spero di uscirne”. La presentatrice augura buona fortuna al suo ospite e cerca di minimizzare ma Castelli ormai è un fiume in piena.
“Il paradosso è che mia moglie non si è vaccinata. Ha avuto il Covid e ora sta benissimo. Diciamo che con questo mio punto di vista io dovrei essere oscurato dai social o da quant’altro in quanto porto una narrazione basata su una mia esperienza personale diversa dal mainstream. Io non sono un no vax, mi sono vaccinato, però adesso ci penserei due volte”. In studio cade il gelo: cosa puoi dire ad un vaccinato che non puoi apostrofare come pericoloso no vax ma che allo stesso tempo sta smontando tutta la narrazione dei vaccini?
La Panelli gli chiede: “Quindi lei ha fatto tutti gli esami dalla vaccinazione in poi?”. Castelli risponde: “Tutta questa situazione mi è crollata addosso dopo una settimana. Stavo bene, non avevo febbre, nulla. Quel valore lì è uno strano valore che ho imparato a conoscere, che per me era totalmente sconosciuto. Si chiama didimero ed è indicatore del pericolo di trombosi. Roba che io non ho mai avuto. Ora incrocio le dita perché il valore è estremamente elevato. Sono un uomo morto che cammina”.
“Chiediamo a Pregliasco” insiste la conduttrice. Ora qui io vorrei interrompere questa pillola e aprire un sondaggio tra i radioascoltatori: secondo voi qual è stata la risposta di Pregliasco? Risposta numero uno: “Sì, certo, con il vaccino sappiamo che si può rischiare la trombosi”. Risposta numero due: “Sì, stanno aumentando i casi di trombosi post vaccino”. Risposta numero tre: “Non è dimostrata la correlazione tra la vaccinazione e questi valori aumentati alle stelle”. Secondo voi qual è stata la risposta di Pregliasco? La risposta di Pregliasco è stata: “Nessuna correlazione dimostrata”.
A quel punto Castelli aggiunge: “Intanto io da quel momento ho subito una serie di ricoveri perché il mio medico ogni volta che vede quei valori così alti, mi fa ricoverare e io non posso permettermi in questo momento né di morire né di restare su una sedia a rotelle”. Fine di una storia triste.
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