I meccanismi di controllo delle masse: così distruggono la democrazia e manipolano l’informazione

La classe dominante non vuole che la gente conosca alcuni concetti fondamentali in materia di economia, ad esempio come si muovono le folle attraverso la psicologia. La folla ha bisogno di messaggi semplici, apodittici, basilari dogmatici per costruire una credenza. La credenza si imbeve e si irrora della vulgata collettiva, instillata quotidianamente dai mezzi d’informazione e ripetuta senza sosta ininterrottamente per mesi, per anni, per decadi. Possono cambiare e cadere governi, ma questo non ha importanza per chi conosce i meccanismi mentali di controllo delle masse attraverso la psicologia.

La folla ha bisogno, secondo Le Bon, autore di fine XIX secolo, di meccanismi semplici, regole basilari, verità o presunte verità. Ad esempio: abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi, noi italiani non siamo in grado di governarci, noi italiani abbiamo una classe politica fatta di ladroni, bisogna ridurre i parlamentari, sono tutti ladri e via discorrendo. Questi messaggi, mandati dalle classi dominanti al popolo, servono a distruggere la democrazia, in effetti negli ultimi decenni ci sono riusciti. La distruzione della democrazia interessa al ricco, a quest’ultimo infatti importa vi siano pochissimi uomini politici che lui può manovrare, governare pagandoli o dandogli potere. È molto facile, soprattutto se il popolo è davanti alla televisione, inviare attraverso canali mediatici-televisivi e giornali controllati dalla finanza dei messaggi come ad esempio l’Europa ti vuole bene, l’Europa ci salverà, la mamma Europa ci sta dando miliardi di contributi a fondo perduto. Le persone sono addormentate in questa litania che viene ripetuta per mesi, anni, decenni. Non è importante per loro che cambino i governi perchè questi sono solo dei burattini nella mani del potere finanziario

Malvezzi​ Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi