Pagina Facebook bloccata per tre giorni. Una prassi a cui il critico giornalista Michele Monina è piuttosto abituato, data la premura dei fan-club degli artisti di cui scrive di segnalarlo ogni qual volta i suoi giudizi non rispecchino i loro gusti. Questa volta però è accaduto qualcosa di diverso… L’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani.
A subire il blocco social temporaneo di Michele Monina non è stata solo la sua pagina pubblica, ma anche – e in via del tutto inusuale – i profili personali e la pagina Instagram: “Il ban è avvenuto perché hanno ritenuto offensivo il link del mio articolo uscito su Linkiesta. Violava gli standard di Facebook, ma non era qualcosa di scritto su Facebook, stava dentro a un link! Non hanno bannato però Linkiesta, e questa è una cosa curiosa”. Com’è possibile che né chi lo ha condiviso, né il giornale che lo ha pubblicato hanno ricevuto segnalazioni, ma solo l’autore?
“Colpire il contenuto di un articolo sa molto di censura…”
“Ho subito un attacco molto ben organizzato – osserva Monina – ci sta, se non fosse che al prossimo probabilmente mi chiudono. E io, come tutti, coi social ci lavoro”.
Ma di cosa parlava l’articolo della discordia? “Nell’articolo criticavo Sfera Ebbasta difendendolo dalle accuse che gli hanno fatto sui contenuti delle canzoni: dicevo semplicemente che non va criticato per quello, ma perché fa musica di m***a. La cosa interessante – continua – è che io adesso su Instagram non posso pubblicare nulla, ma sto ricevendo tantissimi insulti. Gli insulti non vengono bannati, ma io sì”.