Roma – Napoli ▷ Le pagelle del Prof. Marcacci

Rui Patricio 6
Il terreno lo inganna sul retro passaggio di Mancini; per il resto trasuda attenzione e affidabilità.

Karsdorp 6 +
Pomeriggio guardingo, attento, di palloni mai sprecati e di lucida sofferenza, visti gli avversari sul suo lato. Prende anche qualche colpo.

Mancini 6,5
Stesso discorso riguardante il terreno per l’episodio con Rui Patricio; per il resto tanti duelli in area, sempre perseguendo l’anticipo, oltre a qualche incursione offensiva.

Ibanez 6+
A volte dà la sensazione di essere lui, quando si sente troppo in fiducia, il più temibile avversario di se stesso. Dopo un inizio arruffone, recupera lucidità e attenzione.

Vina 6 +
Deve ancora digerire qualche aspetto della nostra Serie A, però impara in fretta e sta alzando di partita in partita la soglia di sacrificio. Oggi non era affatto facile, si è districato.

Veretout 6+
Intensità e corsa al servizio dell’equilibrio; meno folate ma tanto recupero palla per opacizzare lo spartito partenopeo.

Cristante 6
Affaticato nel finale, più nitido nel palleggio è facile alla sventagliata nel primo tempo. Tatticamente imprescindibile per questa Roma, i suoi detrattori se ne facciano una ragione.

Zaniolo 7
Il voto me lo suggeriscono i tentativi di abbattimento, fino alla fine con Mertens, degli uomini di Spalletti. In fiducia, oltre che prossimo ad approdare alla massima brillantezza.

Pellegrini 6,5
Legna e riflessi adamantini; profonde corsa e lucidità nel tentativo di creare incursioni. “Rischia” di segnare il suo gol più bello.

Mkhitaryan 5
Mai acceso, non è la prima volta.

Abraham 7
Anche suggeritore, all’occorrenza. Riempie di sé la fase offensiva; ma lo si vede dannarsi l’anima anche in fase di inseguimento all’avversario. Gioca sul dolore, molla solo alla fine.

El Shaarawy 6
Alza la Roma dopo il momento più critico.

Shomurodov 6
Ancora timido, aspettiamo che torni l’efficacia con cui a inizio stagione aveva messo in mostra l’argenteria tecnica.

Mourinho 7
Doveva ricostruire morale, autostima, convinzione. Ci ha messo ogni ingrediente, compresa la platealità degli atteggiamenti che hanno portato all’espulsione. Il Napoli ha disputato la meno dominata delle sue partite fino a oggi. È un fatto.