Una Juventus irriconoscibile cade in casa per mano del Sassuolo. Bianconeri alla deriva? Allegri non riesce a conquistare il comando della ciurma.
Il condottiero toscano, nella sua seconda avventura al timone della Vecchia Signora, sembra la versione sbiadita del mister che inanellò cinque titoli consecutivi nel ciclo precedente. La rosa attuale, inutile nasconderlo, latita in classe e qualità rispetto a quelle del recente passato. Passare da Pogba e Pirlo a McKennie e Bentancur, indubbiamente, è un salto nel vuoto troppo ampio.
In un periodo di crisi come questo si cercano i colpevoli di un incubo sportivo da cui, almeno per ora, pare complicatissimo uscire indenni.
“In questo momento – ha detto Allegri nell’immediato post gara in conferenza stampa – parlare di obiettivi non ha senso. Dobbiamo avere una gestione diversa come fino al 75′, comprese le partite precedenti. Dopo il pari siamo stati disordinati e frenetici, singolarmente volevamo vincere la partita. Abbiamo preso gol al 95′ e non va bene perché quando non riesci a vincere non devi perdere. Perché alla fine del campionato un punto può pesare tanto.
Ci sono stati errori di gestione della partita, siamo diventati nevrotici e frenetici. Dovevamo avere più pazienza e trovare la soluzione. Ma non esiste prendere un gol del genere, non era l’ultima partita della stagione. La classifica – ha chiuso il tecnico toscano – non va neanche guardata, potevamo fare un bel salto e non lo abbiamo fatto. Dobbiamo lavorare e pensare alla partita di Verona. Sono una squadra che corre gioca in pressione e fa gol. Serve una bella prestazione“.
I nostri esperti studiano il momento in casa bianconera
Tony Damascelli
Non vedo soluzioni a breve termine. Perché gli uomini a disposizione sono quelli e, tra l’altro, non sono scarsi come stiamo improvvisamente dicendo. Non sono dei fuoriclasse: il fuoriclasse è andato via. Gli altri sono ottimi calciatori, quindi parlo dei vari Dybala, Chiesa e De Ligt. Se voi andate a ricontrollare l’ultima stagione di Allegri alla Juventus, che portò la società a liquidarlo per prendere Sarri, i bianconeri persero i quarti di Champions con l’Ajax. Nelle ultime 7 partite fecero una sola vittoria con 3 sconfitte e 3 pareggi. L’unica vittoria fu contro la Fiorentina con un autogol di Pezzella. Quello fu già un segnale, che poi si trascinarono Sarri e Pirlo, dal quale Allegri è ripartito con 9 milioni di salario e 4 anni di contratto. Quelli furono segnali di una involuzione di quell’ambiente e della squadra. Nel frattempo il club bianconero ha fatto punto e a capo in ogni settore. Da quello tecnico a quello medico passando per l’amministrazione. Alcune figure invece sono rimaste, ma per il resto sono andati via tutti. Allora bisogna chiedersi: è colpa solo di De Ligt? La colpa è di Dybala che non giocava bene mentre ieri ha fatto una partita fenomenale? La colpa è di Chiesa, di Locatelli o di Bonucci? Le loro responsabilità sono evidenti perché sono loro che vanno in campo. Però ci vuole pure un capo e Allegri, in tal senso, non è un capo.
Franco Melli
Drammatizzare questa situazione mi sembra sbagliato. la Juventus ci ha abituato ad essere fenomeno di vittoria, e allora quando le cose non vanno tutto sembra inammissibile. Nel calcio invece questo ci può stare, come nella vita.
Alessandro Vocalelli
Sono arrivato alla conclusione che ho sbagliato la valutazione di molti giocatori della Juventus. il club bianconero ha il vizio di valutare e pagare tanto molti calciatori. Noi forse abbiamo ancora in testa la corazzata di qualche stagione fa. Ad esempio uno come De Ligt, che ha giocato spesso, adesso non ti dà mai la sensazione di poter fare qualcosa di importante palla al piede. Lo stesso discorso vale anche per molti altri.