Scrive un lettore sul gruppo Telegram ‘Valerio Malvezzi, Economia Umanistica’: “In genere io non faccio iscrizioni o videoconferenze, né tantomeno mettere la faccia per un gruppo o cose social. A me non interessano e mi disturbano. Di norma non è previsto impegno di tempo ed energie. La limpidezza del bene, però, non può sfuggirmi. Io devo esserci in questo percorso unico, non nascondermi, metterci la faccia, raccontarlo e farlo sentire. Canta l’anima e suona l’orchestra. Metamorfosi del silenzio. Seguiamo la retta follia. Ha prodotto energia, economia dell’anima, il suono dell’anima”.
Commento il messaggio di Roberto sul gruppo Telegram, che è un modo per dare voce ai vari lettori. Sto da anni cercando di spiegare cosa è l’economia umanistica e ogni tanto voglio dare spazio alle persone, perché meglio di me spiegano ciò che sto cercando di fare.
Dice questo signore che di solito non partecipa a gruppi, ma la limpidezza del bene non può sfuggire. In questa epoca in cui chiudono giornali, telegiornali, dopo che hanno passato un anno e mezzo a parlare dell’argomento, e sempre più gente si sta allontanando dalla comunicazione normale, c’è qualcuno che dice ‘Canta l’anima e suona l’orchestra’.
In un webinar mercoledì sera parlerò di un’iniziativa in cui metterò insieme economia e musica, facendo suonare un’orchestra. ‘Metamorfosi del silenzio’, cioè un metodo fondamentale di questa scuola, la capacità di sentire gli altri, di stare ad ascoltare, di studiare in silenzio.
‘Seguiamo la retta follia‘: la scuola si chiama casa dei matti. ‘Ha prodotto energia’ – dice Roberto -, l’energia che è la vera moneta dell’economia dell’anima.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi