Rui Patricio 6,5
Un’occasione, una sola per il Genoa, che poteva essere devastante. Il guardiano del faro ci mette il guanto.
Kumbulla 6
Palla che scotta sempre un po’ tra i piedi, serata con soglia di pericolo sotto la media. Finisce affaticato.
Mancini 6,5
Guida, con sicurezza e tranquillità. Serata di osservanza, più che altro.
Ibanez 6+
Bravo a leggere le – rare – linee di passaggio genoane; efficace nelle chiusure preventive. “Clienti” abbordabilissimi stasera eh.
Karsdorp 6,5
Appoggia con continuità la manovra sul suo lato. Quantità e la qualità che serve.
Veretout 6
Lavoro più di cucitura che da incursore, stasera. Il campo aumenta il coefficiente di difficoltà, oltre a un Pellegrini che gioca sul dolore.
Pellegrini 6
Dà la sensazione di giocare su qualche acciacco, facendo una partita comunque utile ma conservativa. Toccato duro in più di una occasione.
El Shaarawy 6
Più efficace nel primo tempo, quando apre qualche squarcio del quale i compagni d’attacco non beneficiano. Con lui, in ogni caso, è un’altra cosa, a livello di chiavi offensive e superiorità da creare.
Mkhitaryan 7
Il migliore della Roma, Gyan a parte, per riempimento della metà campo e incursione per vie verticali sulla trequarti. Avrebbe meritato il gol, per la regolarità con cui è arrivato alla conclusione.
Shomurodov 5
Che abbia fondamentali prelibati è indiscutibile; stasera però, francamente, ha regalato momenti alla Patrik Schick nei suoi momenti peggiori. Dov’è quello visto a Venezia?
Abraham 5,5
Si danna l’anima, anche per farsi dare palla e scambiarla. Perché, però, è quasi sempre eccentrico rispetto alla manovra negli ultimi venti metri?
Gyan 8
Doppietta in cui c’è tutto il senso della vittoria romanista: prima il gol della necessità, poi la grande, grande bellezza. Anche a Cagliari aveva cambiato e reso più efficace la Roma, stasera ha cambiato non solo la partita, forse anche il destino del momento.
Mourinho 6
Bisognava vincere. Al tempo stesso, bisogna ricordarsi cosa stavamo dicendo prima dell’ingresso di Gyan, che comunque ha scelto lui di far entrare, perlomeno con una decina di minuti di ritardo.
PAOLO MARCACCI