Ho ricordato come in un intervento il Ministro Brunetta diceva che siamo in stagnazione da quando è entrato l’euro ma non per colpa dell’Euro. Io sostengo invece che sia colpa dell’Euro e si capisce dalla curva relativa al reddito degli italiani, cioè il rapporto tra la redditività media dell’italiano rispetto al PIL cresce fino all’anno dell’introduzione dell’Euro, quindi vi è una correlazione evidente tra la politica del reddito e il risparmio degli italiani.
Si potrebbe obiettare che il risparmio degli italiani cala dagli anni 80′, prima dall’introduzione dell’Euro. Questo si può spiegare con ragioni di politica economica. Nel 1981 abbiamo realizzato il divorzio tra Ministero del Tesoro e Banca d’Italia, cioè quest’ultima non era più obbligata ad acquistare titoli del Ministero del Tesoro che erano emessi per politiche espansive. A partire dagli anni 80′ abbiamo iniziato ad abbracciare una politica neoliberista.
Nel momento in cui riduci la spesa pubblica e aumenti la pressione fiscale sulle impresi generi avanzo primario. Abbiamo cominciato dal 1991 la spesa pubblica con tagli significativi. Si osserva un divario di curve tra il costo complessivo dello Stato e la parte di disavanzo. Il disavanzo dovuto da motivi finanziari, interessi bancari e speculativi, ha penalizzato il risparmio degli italiani. Abbiamo tagliato la spesa pubblica per decenni e il risparmio è stato massacrato. Questa è la spiegazione che non viene divulgata. Proprio perché abbiamo fatto le riforme che gli italiani sono poveri
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi