Il ricatto di imporre un trattamento sanitario al costo del proprio lavoro e delle proprie attività ricreative. Le minacce di esclusione dalla vita sociale per chi rifiuta ciò che non è nemmeno un obbligo per legge. L’omertà di chi non vede, non sente e non parla di dati che possono invertire la tendenza mainstream su prodotti “santificati”. Osservando con attenzione ciò che sta accadendo in Italia con la campagna di inoculazione è possibile notare una condotta simile a quella che per anni ha incancrenito il Sud Italia (e da qualche parte resiste ancora): il metodo mafioso.
Il sistema della criminalità organizzata agisce proprio attraverso le modalità sopracitate. I fatti vengono sottaciuti, la volontà del potere emerge con ogni mezzo. Sulle somministrazioni si è arrivati alla discriminazione di chi ha scelto la via alternativa, alla denigrazione di coloro che durante queste vacanze natalizie ad esempio si presenteranno al resto della famiglia con una sospensione dal proprio luogo di lavoro o non potranno stare al chiuso di un locale per festeggiare.
Il paragone con uno dei peggiori vulnus dell’Italia è stato presentato in diretta dall’eurodeputato Francesca Donato, ospite in studio di Fabio Duranti. Questo il suo intervento a Un Giorno Speciale, con Francesco Vergovich.
“Le case farmaceutiche produttrici, come tutte le aziende, mirano al profitto. Si dà credito ad una ‘scienza’ che si basa sul conflitto d’interesse, perché i dati su cui si basano le autorizzazioni sono solo ed esclusivamente quelli forniti dalle case farmaceutiche.
Se chi va al centro vaccinale chiede al vaccinatore di dichiarare per iscritto che questo prodotto lo protegge dall’infezione di Sars-Cov-2, il medico vaccinatore si rifiuta categoricamente. Ma non solo. Qualsiasi pediatra, mi rivolgo alle mamme adesso, che vi dice vaccinate i vostri bambini, chiedete al pediatra di farvi una prescrizione per il vaccino. O chiunque di voi abbia delle allergie, delle patologie, abbia avuto effetti avversi dalla prima dose e deve farsi la terza secondo loro. Fatevelo mettere per iscritto, qualcuno si prenda la responsabilità. Poi quando si verificano i danni avversi, e si verificano, nessuno ne risponde. Viene costretto il cittadino, obbligato a vaccinarsi, ad affermare falsamente di volersi vaccinare. Quindi viene costretto ad un falso.
La mia battaglia è per dare voce ai vaccinati. Perché il problema oggi non sono soltanto coloro che non vogliono vaccinarsi, ma chi invece si è vaccinato, ha avuto dei danni e quando va dal medico chiedendo ‘io dopo il vaccino ho avuto questi disturbi’ si sente dire ‘lei è un no vax’. I vaccinati vengono accusati di essere no vax quando chiedono allo Stato aiuto per i disturbi che hanno a seguito del vaccino. Questa è la situazione più drammatica, più sottaciuta.
Io questo lo paragono anche ad un’altra cosa che conosco bene: il sistema mafioso. Questo sistema di indurre con la minaccia e con il ricatto, espresso o anche tacito, all’omertà sui dati, sulla verità, su ciò che accade veramente e alla obbedienza cieca dietro al ricatto di una sanzione pesante… è il metodo della mafia”.