Speciale Calciomercato: Oscar Damiani in diretta. L’ex giocatore di Lanerossi Vicenza, Napoli, Juventus, Genoa e Milan, classe 1950, appesi gli scarpini al chiodo si è trasformato in un procuratore molto stimato in Italia e a livello internazionale.
Fine conoscitore del calcio francese, nel corso degli anni ha assistito alcuni tra i più talentuosi calciatori nostrani e stranieri. Quattro nomi spiccano su tutti: Shevchenko, Thuram, Weah, Signori. Senza dimenticare Panucci e Costacurta. Insomma, un simbolo della vecchia scuola di agenti che questo mestiere, di fatto, lo hanno inventato in tempi non sospetti. Oggi molte cose sono cambiate. Nel mondo dei procuratori, come in ogni altro ambito economico, esistono le grandi potenze organizzate minuziosamente e composte da gruppi di lavoro degni di una multinazionale.
Svariati i temi trattati insieme all’ospite d’eccezione nel pomeriggio di Radio Radio Lo Sport. Dagli ostacoli della sessione invernale al bomber rampante Scamacca passando per il difensore Botman corteggiato dal Milan, la programmazione futura della Lazio ed il presente tutto da scoprire della Juventus di Allegri.
Il mercato invernale? Difficile e non sempre risolutivo
“Il mercato di gennaio è sempre difficile. Ovviamente i giocatori che stanno andando bene rimangono nelle loro squadre. Quelli che sono ai margini, tra cui magari c’è anche qualche buon giocatore, possono aiutare ma non è scontato. Secondo me rinforzare una squadra a gennaio è molto complicato. Le squadre italiane in questo momento non hanno budget importanti. Attraverso prestiti o operazioni da poco è difficile assicurarsi calciatori di un certo livello“.
L’identikit di Scamacca
“Il ragazzo ha una fisico rilevante e questo, nel calcio moderno, ormai non può mancare. Però un conto è giocare in una squadra seppur ottima come il Sassuolo, un conto invece è andare in un grande club dove c’è tanta concorrenza. Se all’interno di una big fai due partite male, al tuo posto entra un altro e poi diventa difficile conquistare di nuovo il posto. Ora è complicato dire cosa può fare. Bisogna vederlo all’opera“.
Idea Botman per il Milan: soluzione giusta per la difesa rossonera?
“Ha una fisicità importante ed ha un ottimo piede sinistro. Imposta bene il gioco dalla difesa. Pecca però un po’ nella lentezza e questo aspetto, in Italia, non è da sottovalutare. Se deve coprire degli spazi dietro di lui fatica un po’ per questo motivo. Il campionato francese è poco allenante sul piano difensivo. Però senz’altro è un ragazzo di ottime qualità fisiche e tecniche, è fortissimo di testa. Bisognerà pagarlo e non poco, almeno credo“.
Sul futuro di Insigne e Zaniolo
“Napoli e Roma penso che siano le squadre giuste per questi due giocatori. In Italia non credo che ci sia la possibilità di acquistarli. All’estero invece sarebbe un rischio, pur essendo dei calciatori molto forti, perché sono adatti esattamente al nostro campionato. Credo che alla fine un accordo sul piano economico si troverà con annesso rinnovo“.
C’è aria di rivoluzione in casa Lazio?
“Credo che non si possa fare a meno dello zoccolo duro composto dai giocatori più rappresentativi della rosa biancoceleste. Sul discorso del futuro e dei giovani di prospettiva io sono assolutamente d’accordo. Ormai è inutile prendere giocatori di 30 anni. Questo non vuol dire ridimensionare gli obiettivi, ma vuol dire acquistare ragazzi interessanti che possono essere validi per un programma a medio-lungo termine e per poter puntare a traguardi importanti. Non abbiamo più le possibilità di prendere giocatori da 100 milioni“.
Il profilo del giovane francese Adli puntato dal Milan
“Si tratta di un giocatore più offensivo con caratteristiche diverse rispetto a Kessie. Sfodera qualità dietro le punte, dribbla bene, fa qualche gol. E’ un ragazzo interessante, però in Italia dovrà confrontarsi con una realtà diversa. Parliamo di un campionato molto tattico che lascia meno spazi rispetto a quello transalpino“.
Mercato e procuratori
“Quando le cose vanno male, e i bilanci sono in perdita, la colpa è sempre dei procuratori. Questo è troppo semplicistico. Sì è vero, gli agenti guadagnano molto. Però sono anche le società ad affidarsi a procuratori che fanno il loro dovere cercando di fare il bene dei loro assistiti con l’incasso delle commissioni. La verità è che sono pochi i procuratori che guadagnano cifre astronomiche… e tutti gli altri? Ma il 10% di un giocatore che guadagna 50mila euro lordi all’anno è una cifra irrisoria che l’agente, se va a trovare l’assistito 3 volte all’anno, li spende. Bisogna mettere dei paletti, ma non generalizziamo a prescindere“.
L’evoluzione del mestiere del procuratore nel corso degli anni
“Una volta un agente lavorava da solo. Oggi non è più così. Ormai ci sono 3-4 agenti che lavorano insieme e, insieme, concludono le operazioni. Questo porta ad avere più potere e possibilità. Io li invidio perché sono bravi. Spesso io mi avvicino a ragazzi di 15-16 anni e vengo a sapere puntualmente che già hanno il procuratore che li segue. Tutto è diventato difficile e complicato. Una volta i ragazzi decidevano da soli con chi andare. Oggi invece passa tutto tramite le famiglie, soprattutto all’estero. Questo è un discorso molto lungo“.
Pierluigi Lantieri