Attuale discendente di una dinastia che ha fatto la storia della Roma giallorossa, Rosella Sensi ha guidato la sua squadra del cuore dall’agosto del 2008 (in seguito alla morte del papà Franco) fino al 2011. Da quel passaggio di consegna della società, ceduta dopo 928 giorni di trionfi e sconfitte, la Roma non ha più alzato un trofeo. La Coppa Italia conquistata nel 2008 resta ad oggi l’ultimo grande successo del club della Capitale. In totale da dirigente Sensi ha collezionato uno Scudetto, due Coppa Italia, due Supercoppa Italiana: una bacheca che i sostenitori dei lupacchiotti sperano di aggiornare al più presto.
L’eredità dei Sensi è stata raccolta dai Friedkin, che stanno gettando le basi per riportare i giallorossi ai fasti del passato. “Da tifosa ottimista” l’ex presidente della Roma – in diretta ai nostri microfoni – ha espresso un parere sulla dirigenza odierna: “Mi piace molto il fatto che questa nuova proprietà sia presente”. Di certo un segnale di discontinuità rispetto alle esperienze precedenti. Allo stesso modo “bisogna lasciargli del tempo per costruire qualcosa che è stato abbastanza distrutto”.
Poi anche un pensiero su un nodo che non potrà mai essere sciolto del tutto: Totti-Roma. “L’uscita di Francesco dalla società non è stata banale e questo l’ha portato probabilmente a fare scelte diverse”. Una mossa quella della bandiera giallorossa che Sensi reputa “intelligente”. In fondo nessuno può dire con certezza quali saranno i risvolti futuri della vicenda, forse neanche il diretto interessato. Dunque “Mai dire mai”.
Nel giorno del suo cinquantesimo compleanno Rosella Sensi è stata ospite del direttore Ilario Di Giovambattista e di Matteo Raimondi. Ecco il suo intervento.