I soldatini neoliberisti, inquadrati nei loro plotoni di pensiero unico, indossano tutti le stesse divise, usano gli stessi argomenti e ripetono gli stessi slogan pubblicitari. Se bene osserviamo lo schema usano modelli tipici del pensiero religioso, con particolare riferimento a quello cristiano. Semplicemente sostituiscono i meccanismi di pentimento e perdono, di penitenza salvifica e soprattutto creano alternative di divinità pagane: la dea speculazione, gli dei mercati, le ninfe borse.
In pratica sto affermando che il neoliberismo, il capitalismo che vi viene venduto come il modello moderno del XXI secolo, in realtà non è altro che una riedizione di un pensiero di fine 800′ dell’imperialismo inglese. Per farlo vi indottrinano con continui passaggi di tipo pubblicitario con slogan nei quali alla fine alcuni di loro credono.
A nulla, diciamo così, serve l’esperienza empirica. Cioè il fatto che noi da 30 anni applichiamo queste regole, perché dal 1991 facciamo il cosiddetto avanzo primario, cioè noi abbiamo una tassazione che supera la spesa pubblica. E i soldi che risparmiamo tagliando le spese e alzando le tasse agli imprenditori e alle famiglie vanno a finire negli interessi speculativi dei banchieri privati. Abbiamo perso competitività per questa ragione, perché abbiamo creato una moneta che è troppo forte per noi. Abbiamo perso nelle pensioni, nei posti di lavoro, nella ricchezza e soprattutto nei risparmi degli italiani. Ma tutte queste cose non bastano a far pensare che si possa cambiare strada perché è una religione: “Vi dovete pentire, è colpa vostra se l’Italia va male”. Questo è quello che vi vogliono far credere.
Malvezzi Quotidiani, pillole di economia umanistica con Valerio Malvezzi
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