Sonetto di Natale

Ora di scrivere il tempo è arrivato,
E, ben più vari dei soliti auguri,
I giorni che abbiamo: felici, duri;
Nascosti nei cassetti del passato.
Ronzano messaggi, come zanzare;
Gracchiano icone, lampeggiano baci;
A volte sinceri, spesso incapaci:
Nell’illusione di comunicare.
Se v’augurassi solo un giorno buono,
Sarebbe luce falsa, artificiale;
Sarebbe una campana senza suono.
V’auguro invece, piccola e speciale,
Gioia di momenti senza frastuono;
Per questo è già sincero: buon Natale.

Paolo Marcacci