Il dicembre di Spalletti e tutte le paure del Napoli. I partenopei, dopo un inizio sprint all’alba di questa stagione, stanno evidenziando nelle ultime settimane problematiche di vario genere che fanno squillare un campanello d’allarme.
Certo, innumerevoli e contemporanei infortuni hanno decimato la spina dorsale di una squadra che stava davvero incantando. Da Osimhen a Insigne passando per Koulibaly e Fabian Ruiz. Senza dimenticare la mancanza del mediano Anguissa fino a qualche giornata fa. Il 2022 si aprirà, come se non bastasse, con l’avvio della Coppa d’Africa in Camerun. Saluteranno Castel Volturno, almeno per un mese abbondante (9 gennaio-6 febbraio le date fissate), figure di spicco del team azzurro.
Lo stesso Spalletti, nel post-match del Maradona contro lo Spezia, ha disegnato minuziosamente il momento in casa napoletana: “Abbiamo bisogno di riposarci: abbiamo giocato tante partite e ultimamente abbiamo sofferto la stanchezza. Poi dobbiamo riorganizzare il morale della squadra che ora è abbattuto. Nel finale qualche risultato storto l’abbiamo trovato, ma dobbiamo essere sempre la stessa squadra che gioca a calcio e crea situazioni con il gioco“.
Le riflessioni dei nostri esperti
Alessandro Vocalelli
In questo calo del Napoli indubbiamente hanno inciso molto gli infortuni. Io penso però che la forza di una squadra sia anche quella mentale. I partenopei da questo punto di vista, nel momento in cui hanno perso dei giocatori guida e leader, si sono smarriti. Non so se questo dipende in qualche modo dall’allenatore o dalla personalità dei calciatori. Al netto di problemi e assenze per infortunio, le partite con Empoli e Spezia non possono essere giustificate solo con l’aspetto della sfortuna.
Luigi Ferrajolo
Credo molto in questo Napoli e ancora non ho cambiato idea. Non dimentichiamo che nella partita precedente gli azzurri erano andati a Milano a vincere. In questo momento è una squadra che soffre, e ha sofferto di recente, il fatto di dover giocare ogni tre giorni con continuità. Quelli che hanno giocato contro lo Spezia, che giustamente avrebbero dovuto vincere a prescindere, erano al 50% delle forze e la stessa formazione tipo era rimaneggiata. Questo gruppo è stato squarciato dagli infortuni e dalle assenze. Ciononostante non ho visto una prestazione arrendevole.
Furio Focolari
Chiaramente gli infortuni sono stati una cosa devastante. Si tratta di giocatori troppo importanti come Koulibaly, Osimhen, Insigne, Fabian Ruiz e Anguissa per molte partite. Però questo non mi basta a giustificare le due sconfitte contro Empoli e Spezia. Poi non posso non pensare che non esista un caso Mertens. Tu stai giocando con lo Spezia e nel secondo tempo, con il risultato fermo sullo 0-1, entri senza il belga? Se devi mettere Petagna lo metti insieme al miglior goleador del Napoli. Questo in effetti è un problema da risolvere. Senza dimenticare gli scontri diretti previsti per inizio gennaio.
Franco Melli
Condivido tutto ciò che ho ascoltato fino ad ora. Aggiungo che Spalletti, quando le cose cominciano ad andare male, perde un po’ la capoccia. Il classico dicembre di Spalletti. Fa riflettere anche la gestione di Mertens che, secondo me, è un vero fuoriclasse. Il belga, messo al centro di una determinata situazione con tutti i gol che ha segnato nella storia azzurra, è l’unico in grado di mantenerti a galla anche in momenti difficili. L’allenatore che fa? Lo mette fuori.