Proviamo a svolgere una riflessione a tutto tondo su un fatto che non deve passare inosservato e che forse è la chiave fondamentale per comprendere molto di ciò che sta accadendo. La questione è la seguente: pensate uno Stato che obbliga con il ricatto dell’infame tessere verde i propri cittadini a sottoporsi a trattamenti per i quali le multinazionali fanno profitti esorbitanti.
Lo Stato che opera coattivamente sui propri cittadini, con la forma abominevole del ricatto, per far si che essi si sottopongano a delle terapie alle quali sono legate i profitti di multinazionali del farmaco, profitti esorbitanti che possono ben dirsi legati al trionfo di questi colossi multinazionali. Quale migliore immagine di questa per lo Stato neoliberista?
Lo Stato neoliberista è quello che governa non il mercato bensì per il mercato. Lo Stato neoliberista non è quello neo keynesiano che interviene eventualmente nell’economia in chiave redistributiva per far si che diritti fondamentali siano riconosciuti ad ogni cittadino in quanto tale. Lo Stato neoliberista al contrario è quello che pratica un “keynesismo” rovesciato, interviene nell’economia per tutelare i gruppi privati: le banche, i colossi e-commerce, Big Pharma e Big Tech.
Un esempio concreto? I lockdown servono a proteggere la nostra vita o servono a costringere i cittadini ad acquistare online? Lo smartworking serve a proteggere le nostre vite o a riorganizzare il mondo del lavoro a beneficio dei colossi Big-Tech. Lo stato neoliberale è il comitato d’affare dei ceti dominanti i quali impiegano lo Stato a modo di arma per tutelare al meglio, con il massimo profitto, i propri interessi.
Questa è l’essenza fondamentale dello Stato neoliberale. Proprio per questo possiamo ragionare con le grammatiche di Marx e Foucault sull’essenza tetra e lugubre dell’odierno Stato che non a caso esibisce sulla plancia di comando in Italia come in Francia ex banchieri, membri dichiarati delle classi dominanti turbo-capitalistiche e bancarie. Possiamo dirlo senza temi di smentita lo stato neoliberale non governa per l’interesse nazionale ma governa unicamente per i mercati e per loro classi di riferimento cosmopolite.
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