Che si trattasse di sognare ad occhi aperti il principe azzurro durante la proiezione di un film Disney, o di lasciarsi coinvolgere dal racconto di Hansel e Gretel mentre i nostri genitori, leggendo, ci rimboccavano le coperte, è un dato di fatto che le fiabe hanno fatto, da sempre, parte dell’immaginario collettivo dei bambini di ogni classe generazionale.
Ma il tanto, agognato lieto fine, con il quale siamo cresciuti, faceva davvero parte delle opere dei fratelli Grimm o di Christian Andersen? Stando alla lettura delle versioni originali delle fiabe, ben più macabre e crude, no. Ma come reagirebbero oggi i bambini se sapessero che, alle sorellastre di Cenerentola, due colombe bianche strapparono loro gli occhi? O che la Sirenetta, pur di non uccidere il principe e tornare a vivere con la sua specie, subisce il lato negativo del patto con la strega del Mare, e si trasforma in schiuma?
Non entrando nel merito di quale versione della storia sarebbe più giusto raccontare ai bambini ma soffermandoci solo sulle versioni originali delle fiabe, eccovene alcune dei racconti più popolari.
Biancaneve:
Nella versione originale, scritta dai fratelli Grimm, la matrigna, quando ordina al cacciatore di portare Biancaneve nel bosco per ucciderla, chiede anche il fegato e i polmoni della fanciulla. Non potendo ucciderla, il cacciatore riporta gli organi promessi, ma di un cinghiale, facendoli mangiare alla regina.
Sempre nel libro, la regina prova ad uccidere per ben due volte Biancaneve senza successo, nel secondo tentativo dandole una mela. Il principe, colpito dalla bellezza della fanciulla morta apparentemente con il morso alla mela, vorrebbe portarla nel suo castello per poterla ammirare e onorare per tutti i giorni della sua vita. Uno dei servitori del principe, arrivati per trasportare la bara al castello, inciampa in una radice sporgente e fa cadere la bara giù per il fianco della collina. Durante la caduta, dalla bocca di Biancaneve esce il boccone di mela avvelenato e così la ragazza si risveglia. Il lieto fine della fiaba (se così si può definire) trova riscontro nel matrimonio tra il principe e Biancaneve, mentre la regina cattiva, invitata al matrimonio, come punizione è costretta dalla sposa a indossare scarpe di ferro roventi e a ballare, finché non cade morta.
La Bella Addormentata:
Divenuta celebre come fiaba di Charles Perrault, il racconto ha anche una versione italiana, quella di Giambattista Basile. In questo racconto, intitolato Sole, Luna e Talia, non è un bacio a svegliare la bella addormentata. Un re che passa di lì nota la dolce fanciulla e ha con lei un rapporto sessuale, mentre è ancora addormentata. Dall’unione nasceranno nove mesi dopo due gemelli, che succhiando il dito della mamma estrarranno la lisca fatale e la risveglieranno.
Cenerentola:
Nella variante di questa fiaba antichissima, la più popolare è senza dubbio quella dei fratelli Grimm, in cui le due sorellastre, per far entrare la scarpetta di cristallo che potrebbe portarle a convolare a nozze con il principe, si tagliano parti dei loro piedi. Avvertito dalle colombe che c’è del sangue sulla calzatura, il principe capisce che la vera proprietaria della scarpetta è Cenerentola. Al matrimonio, i due uccelli caveranno gli occhi alle sorellastre, che passeranno il resto della vita in miseria facendo l’elemosina.
La Sirenetta:
Ricordate il bacio finale e il matrimonio tra Ariel ed Eric nel cartone targato Disney? La versione originale di Andersen è completamente differente. E non finisce di certo a tarallucci e vino. Dopo averlo salvato dall’annegamento, una bellissima sirena s’innamora di un principe e chiede alla Strega del Mare di avere le gambe al posto della coda. L’accordo prevede che la sirena resterà umana solo se riceverà un bacio di vero amore. In più, una volta trasformata la coda in gambe, i suoi piedi
sanguineranno incessantemente e perde la sua bellissima voce da sirena. Se no dovesse riuscire l’impresa, Ariel diventerà schiuma di mare. Il principe s’innamora di un’altra donna e, pur di non ucciderlo con il pugnale fornitogli dalla Strega di Mare e consegnatole dalle sorelle per renderla libera e tornare ad essere una sirena, Ariel si getta nell’oceano e muore.
La Bella e la Bestia:
Nella versione della fiaba di Gabrielle-Suzanne Barbot de Villeneuve, Belle ha due sorelle cattive. Un giorno, la Bella chiede e ottiene dalla Bestia di poter tornare da suo padre per una settimana. Ma le perfide sorelle riescono a fare in modo che la ragazza ritardi la partenza, e la Bestia, di conseguenza, morirà di dolore.