L’emergenza, lungi dall’essere una fase transeunte, un accidente imprevisto dell’ordine neoliberale, ne rappresenta invece l’essenza. Vivere pericolosamente è l’essenza stessa del neoliberismo, il marchio che ne caratterizza le politiche principali e la stessa razionalità economica e politica. Ecco perché la crisi permanente, lungi dall’essere un evento passeggero, è destinata a farsi nuova normalità, anzi a divenire un nuovo metodo di governo, di controllo e di gestione, delle cose e delle persone.
La crisi permanente permette di sospendere la normalità e di introdurre un metodo governamentale ad hoc. Semplificando con l’emergenza diventa difficile fare ciò che senza l’emergenza non si potrebbe o sarebbe più difficile fare. Dicemmo che l’emergenza epidemica lungi dall’essere l’ultima sarebbe stata la prima di una lunga serie. La nostra tesi sembra già essere in parte suffragata dai nuovi accadimenti che stanno costellando la nostra Europa.
A tal riguardo non sfugga ciò che è accaduto a Berlino. Così leggiamo su Ansa.it: “Maxi-blackout a Berlino, in migliaia senza luce e riscaldamento”. Si potrebbe forse leggere questa notizia in chiave interpretativa per capire quello che sarà il nostro futuro. Dopo l’emergenza epidemica vi saranno altre emergenze, tra le quali forse non secondaria spiccherà l’emergenza energetica. Questa potrebbe essere la nuova emergenza per il futuro, con tanto di lockdown energetici e blackout di lunga durata.
Quello che è accaduto a Berlino forse è semplicemente quello che ci attende nei prossimi mesi o nei prossimi anni. I lockdown rimarranno per molto tempo perché sono il punto cardinale di una nuova gestione bio-politica delle persone. Lockdown significa confinamento in cella, carcere di massimo sicurezza. L’essenza insomma della nuova gestione autoritaria e repressiva delle cose e delle persone, che utilizza l’emergenza, qualcosa all’apparenza soltanto oggettivo per giustificare politiche di classe a beneficio di gruppi dominanti.
Gruppi dominanti che mai come oggi con il lockdown possono amministrare e gestire masse impaurite, terrorizzate, che accettano tutto nel nome di un’emergenza che mette a repentaglio le loro vite. Non siamo certo alla fine del tunnel ma siamo all’inizio di una lunga fase che sarà caratterizzata oltretutto da sempre nuove emergenze che renderanno possibile la durata e il farsi epoca di un nuovo metodo di governo.
Siamo in un passaggio epocale, si sta infatti riconfigurando l’ordine neoliberale, la civiltà dei mercati che dopo aver attraversato la fase libertaria si sta riconfigurando in forma autoritaria e repressiva. Siamo passati dall’open society di libero consumo e libera circolazione alla lockdown society del controllo bio-politico totale e totalitario.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro