Sarri vuole rinforzi ▷ “Il mister spera, ma a gennaio non arriverà nessuno”

Sarri parla e lancia segnali alla società. Il mercato della Lazio fa i conti con il benedetto indice di liquidità. Il tecnico toscano afferma candidamente di non sapere le peculiarità di questa voce che, di fatto, blocca da tempo immemore i movimenti in casa biancoceleste.

Lotito intanto è ancora fermo, con la bozza del rinnovo contrattuale di Sarri, in quel di Cortina. Svariate indiscrezioni affermano che, a giorni, patron e mister dovrebbero dar vita ad un faccia a faccia per fare il punto della situazione. La stima incondizionata tra i due, sbandierata da Lotito stesso durante il vulcanico discorso natalizio, non sembra in discussione.

A far riflettere però sono anche le dichiarazioni del direttore sportivo Igli Tare, nel pre partita del match di San Siro contro l’Inter. L’immobilismo temporaneo tra le scrivanie di Formello, sempre a proposito degli affari del mercato invernale, preoccupa i vertici dello staff tecnico e questo non è un mistero. Prima le cessioni? Ecco, in tal senso i nomi di Lazzari (con certezza) e Luis Alberto (per lui utilizziamo ancora il condizionale) stimolano profonde riflessioni. Sullo sfondo, come precisato dal Direttore Ilario Di Giovambattista nel corso di Radio Radio Lo Sport, ci sarebbe il profilo del centrocampista ex Napoli e Udinese Allan.

La situazione in casa biancoceleste osservata dai nostri opinionisti

Fabrizio Patania

Questa mattina mi hanno confermato la reciproca stima tra Sarri e Lotito. Certo, domenica sera il mister ha dato una bella botta alla Lazio intesa come società. Effettivamente può aver risposto al direttore sportivo che aveva parlato prima della partita dell’indice di liquidità e di occasioni di mercato. Sarri, in più di qualche circostanza, ha ripetuto il fatto che il club ha fatto un buon mercato in estate ma incompleto. Quindi ci sono tantissime cose da fare. A me non risulta che Lotito abbia bocciato le parole di Tare. Oggi la Lazio per operare in entrata avrebbe bisogno di cessioni significative.

Alessandro Vocalelli

Io non credo assolutamente che la società sia infastidita dalle parole di Sarri. Quando un club fa una scelta per la panchina si prende il buono e il cattivo di quella scelta. Il discorso è simile a quello di Mourinho. Sarri vuole un certo target di giocatori. Si sa perfettamente che il mister non vede Lazzari o trova delle criticità con Luis Alberto. Da giugno chi chiediamo: ‘Ma Luis Alberto può fare la mezzala nel gioco di Sarri?‘. Se Lotito vuole fare la sua campagna acquisti, allora prendere Sarri è stato totalmente inutile. Poteva prendere Italiano o Juric. Detto questo, Sarri avrebbe potuto fare molto meglio.

Luigi Ferrajolo

Non possiamo paragonare le richieste di Mourinho a quelle ragionevoli di Sarri. Lui, a quello che ho capito, vuole un difensore e un vice Immobile. Questo lo direbbe chiunque. Altra cosa è costruire da zero una squadra con certi criteri. A complicare le cose c’è questo fattore dell’indice di liquidità.

Furio Focolari

Nel pre e nel post partita su DAZN abbiamo ascoltato due versioni differenti da parte della società e dell’allenatore. Chiaramente qualche dissidio tra Tare e Sarri ci deve essere stato. La sua battuta sull’indice di liquidità è significativa in tal senso. Dunque è giusto che Sarri chieda quello che vuole per il suo gioco, ma perché non hanno messo le cose in chiaro prima? Ma uno come Sarri non sapeva che Luis Alberto non gli sarebbe piaciuto o che Lazzari non sarebbe stato adatto nella difesa a quattro? Adesso diventa tutto molto difficile.

melli

Franco Melli

Il nodo principale rimanda alla scontentezza anche di altri allenatori del passato, compreso Inzaghi. Parliamoci chiaro: Lotito non vuole investire di suo. Il Presidente vuole fare dei movimenti che possano essere occasioni a prezzi stracciati, oppure sacrificando giocatori che a Sarri non sembrano più importanti ma che possono tornare ad esserlo solo cambiando connotazione tattica. Quindi, se le cose stanno così, non c’è soluzione purtroppo per una Lazio importante.