“Giusto l’epilogo, premio per Inzaghi, nulla da dire ad Allegri che con quello che aveva a disposizione ha fatto il miracolo”
Nessuno avrebbe potuto immaginare i supplementari. Nessuno avrebbe potuto immaginare un gol all’ultimo secondo. Ma questo è il calcio, questa la sua grande bellezza, per chi vince, dunque l’Inter, e alza la Supercoppa, ma amarissimo per chi giace quando pensava già ai rigori, dunque la Juventus che ha tenuto testa nonostante mille difficoltà e numerose assenze, colpita infine dal solito errore di Alex Sandro, un ex difensore che ha sbagliato un rinvio facile consentendo a Sanchez il gol della notte magica.
Partita aspra, male diretta da Doveri, ottimi Bastoni e Skriniar, non in linea Lautaro e Dzeko tolti dal gioco per far posto appunto ad Alexis e a Correa, Inter meno lucida del solito ma sempre padrona del gioco, Juventus costretta nel proprio domicilio con il solo Morata in avanti, poi quando è entrato Kean è stato il nulla e Dybala un fantasma che non serve a nulla.
Giusto l’epilogo, premio per Inzaghi, nulla da dire ad Allegri che con quello che aveva a disposizione ha fatto il miracolo.
Cerimoniale di avvio ridicolo con una ragazza vestita come Charlotte Rampling nel Portiere di Notte e tale Arianna non presente a Sanremo ma a San Siro che ha intonato a cappella l’inno di Mameli senza che nessuno la seguisse nel canto. Complimenti alla Lega calcio e ai suoi creativi.
Tony Damascelli