Presidente della Repubblica: allo scoperto la strategia e i nomi per realizzare il reset politico

I grandi potentati bancari e finanziari, petrolchimici e farmaceutici che muovono le fila della politica hanno intenzione di indurre un grande reset politico e sociale perché si sono resi conto che democrazia e globalizzazione non sono compatibili e, soprattutto, si sono resi conto che, con le democrazie occidentali, non possono competere con la nuova democrazia emergente che invece si basa sul totalitarismo. Serve quindi un grande reset che induca un cambio totale del modello.

Veniamo adesso all’Italia: le grandi banche di affari, prima tra tutte la Goldman Sachs hanno dato il loro verdetto e lo hanno messo nero su bianco: ‘Bisogna stracciare le Costituzioni o non si va da nessuna parte’. Per portare avanti questo progetto in un paese strategico come l’Italia, serve ovviamente mettere le mani sulla presidenza della Repubblica. E’ ovvio che non puoi stracciare la Costituzione senza avere come complice chi, quella Costituzione, dovrebbe garantirla. Nel 2011, per esempio, per cambiare il modello economico, la Goldman Sachs impose un proprio uomo: Mario Monti alla presidenza del consiglio in Italia. Un Governo tecnico nato strumentalizzando la crisi economica per bypassare i normali processi democratici. Bene, nel 2021 la Goldman Sachs (quindi grandi potentati internazionali) ha fatto la stessa operazione imponendo un altro proprio uomo, ex della Goldman, come Mario Draghi alla presidenza del Consiglio di un Governo tecnico in Italia. Questa volta nato strumentalizzando l’emergenza sanitaria. Ora che Draghi ha finalmente formato un Governo accondiscendente, al piano dei grandi potentati, bisognerebbe spostarlo alla Presidenza della Repubblica.

Ora, se questo dovesse riuscire, ci sarebbe Draghi come garante della Costituzione (proveniente da quei potentati che vorrebbero stracciarla) e ci sarebbe Giuliano Amato come nuovo Presidente della Corte Costituzionale. Ora è bene chiarire che Giuliano Amato è complementare a Draghi perché proprio con lui, nel 1992, si è reso artefice della totale svendita del patrimonio pubblico italiano. Si è reso inoltre protagonista di quelle leggi sulle privatizzazioni delle Banche e degli enti pubblici funzionali agli interessi del cartello finanziario internazionale. Draghi e Amato sono assolutamente complementari.

Questo vuol dire che con Draghi, come Garante della Costituzione e con Amato Presidente della Corte Costituzionale l’obiettivo sarebbe raggiunto e la Costituzione rasa al suolo nel totale silenzio generale e senza opposizione. Ma se non riescono con Draghi, a quel punto dovrebbero soltanto imporre un Mattarella Bis e la situazione rimarrebbe invariata. Qualora non dovessero riuscire neanche con un Mattarella Bis, non resta che spostare Amato alla presidenza della Repubblica. Tutto questo se non riescono a trovare un sostituto che sia complementare tanto ad Amato, quanto a Draghi. Il che vuol dire trovare un altro personaggio interno da anni al cartello finanziario internazionale. Ai posteri l’ardua sentenza.

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