Mentre l’Italia sia avvia alla seconda dose di Mattarella, il Canada intraprende la via della protesta radicale contro l’abominevole regime del leviatano tecno-sanitario. L’Italia è passata rapidamente dal governo di Mattarella al nuovo governo di Mattarella.
In sostanza secondo la più collaudata tradizione italica, si cambia tutto affinché nulla cambi realmente, in modo che il saldo ordine del potere costituito si mantenga uguale a se stesso, con la piena connivenza di tutti i partiti politici che si rivelano parti integrate di un sistema basato sulla paura, il terrore e lo sgomento utilizzati come leve di governo per terrorizzare i cittadini ed indurli ad accettare tutto.
Voglio ricordare le parole preziose di Sergio Mattarella del 25 aprile 2019 allorché disse testualmente: “Quando i popoli barattano la loro libertà in base a promesse di tutela, la storia prende sempre una brutta piega”. È quello che sta accadendo da due anni a questa parte senza che nessuno intervenga.
Segnaliamo che i canadesi si stanno mobilitando per impedire che il leviatano tecno-sanitario proceda nella sua solerte e rapida opera di soppressione di libertà. La protesta ha preso le mosse dai camionisti i quali hanno occupato i principali snodi del Canada e hanno dato l’abbrivio ad una protesta che tende ad infiammarsi e a diventare sempre più estesa e sempre più partecipata.
A tal punto che anche il presidente del Canada, l’arcobalenico Trudeau, da quel che abbiamo appreso è dovuto fuggire per trovar riparo in un luogo segreto. Tanta e tale è la presa della protesta dove evidentemente i canadesi hanno compreso che non è possibile scambiare libertà e diritti, barattandoli per promesse di sicurezza e tutela. Hanno fatto propria la lezione che Mattarella evocava e che oggi gli italiani sembrano aver dimenticato e che lo stesso Mattarella dovrebbe porre di nuovo in essere impedendo quel che sta accadendo.
Del resto non è un mistero ormai, chi non l’ha capito permane nel lockdown cognitivo. Le ragioni dell’emergenza servono come base per l’istituzione di un laboratorio bio-politico di un controllo sociale e di un’organizzazione autoritaria della politica, insomma un Grande Reset che utilizza l’emergenza infinita come base per una razionalità politica, sociale ed economica. Fino a quando potrà durare questo?
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano con Diego Fusaro