Roma, gli esperti tirano le somme del mercato ▷ Tutte le valutazioni: “La missione adesso è chiara”

Il mercato ha rinvigorito le ambizioni della Roma? Le novità Sergio Oliveira e Maitland-Niles disegnano nuovi scenari per Mourinho e le sue prossime scelte di campo. Fornire una risposta certa sugli obiettivi futuri della truppa giallorossa è un compito estremamente arduo.

La Juventus, una delle dirette concorrenti per un posto in Champions League, ha scatenato la forza finanziaria del tandem Elkann-Agnelli con i colpi Vlahovic e Zakaria. La difficoltà nel convincere il mediano Diawara a cambiare aria, sembrano infatti tramontate le ipotesi Valencia e Venezia, stanno complicando la strada verso l’ingaggio del regista di manovra tanto sognato dallo Special One.

Xhaka rimane il profilo più gettonato e più corteggiato dai Friedkin e Tiago Pinto. L’Arsenal però, con tutta probabilità, non lo lascerà andare a cuor leggero prima della prossima sessione estiva del calciomercato. Alle 20 del 31 gennaio si chiude. Il tempo stringe. I giallorossi, tornando alle questioni agonistiche, hanno in serbo ancora due impegni in Coppa Italia e Conference League. Visti i chiari di luna, portare a casa almeno un trofeo sarebbe un risultato comunque da conservare in bacheca.

Le ambizioni giallorosse misurate dagli opinionisti

Roberto Maida

Credo proprio che dalla Roma non dobbiamo aspettarci nulla in queste ultime ore di calciomercato. A meno che non spunti fuori una improvvisa accelerazione per la cessione Diawara e, allo stesso tempo, non venga proposto un giocatore che rientri nei piani tecnici ed economici dei Friedkin. Penso di poter dire che i giallorossi resteranno così dopo gli innesti di Sergio Oliveira e Maitland Niles nelle scorse settimane. La Roma adesso deve consolidare la sua posizione e rimanere in Europa. Poi non dimentichiamo le due coppe che possono riservare soddisfazioni. Conference League e Coppa Italia, secondo me, potrebbero essere alla portata della squadra di Mourinho.

Alessandro Vocalelli

La Roma senza dubbio è cresciuta dopo il mercato invernale. I giallorossi hanno messo in squadra due titolari. Di conseguenza, nella scala delle gerarchie, questo vuol dire che due considerati prima titolari ora sono diventati riserve. In questo momento Mourinho se si gira in panchina trova Cristante o Veretout, Vina o Karsdorp, El Shaarawy e Shomurodov. Inizia ad avere dei ricambi affidabili. A mio parere i giallorossi cambiano in meglio dopo questi due innesti di Oliveira e Niles. Ovviamente la Roma deve migliorare anche attraverso il gioco espresso, però intanto questi due volti nuovi mutano il cammino della squadra.

Luigi Ferrajolo

Dopo questo mercato invernale confermo che la Roma non può avere nessuna ambizione particolare. Non prendiamoci in giro. Questa sessione di gennaio ha dimostrato che i giallorossi devono crescere giocando meglio, e credo che lo faranno molto lentamente. Penso che Mourinho debba capire questo concetto. La rivale di classifica, certamente con un potenziale societario maggiore rispetto a quello capitolino, ha comprato due giocatori dal valore che tutti sappiamo. Lì c’è una volontà, e anche una possibilità, di crescere più in fretta. I bianconeri hanno preso uno dei centravanti più forti in giro attualmente e un centrocampista di buona qualità come Zakaria. La Roma ha preso due giocatori in più che permetteranno all’allenatore di far rifiatare qualcuno senza farsi venire l’esaurimento nervoso in caso di squalifica o infortunio. Ma i giallorossi restano quelli che erano.

melli

Franco Melli

Quella della Roma è una crescita sapiente. Gli effetti di questa crescita però potrebbero non vedersi troppo in riferimento alla classifica. Si può sperare che, continuando con questi acquisti saggi, per chi campa tra una decina di anni le cose andranno meglio.

Tony Damascelli

La Roma nel mercato di gennaio si è sistemata. Nel senso che ha messo due titolari, Oliveira e Niles, con una certa perizia. Ha dei problemi ancora nella terza linea perché il giocatore migliore è Smalling. Mancini, rispetto alle premesse, è in fase involutiva. Ibanez non è un giocatore di grande livello e Vina è quello che è. Per il resto c’è qualche giovane interessante e un ottimo centravanti come Abraham. L’eventuale vittoria di una coppa è pur sempre un trofeo da esibire quindi non bisogna mai disdegnare.