Superbonus 110%: l’ombra di Bruxelles sulla cultura fiscale italiana ▷ L’allarme di Valerio Malvezzi

La legge di bilancio 2022 modifica alcune delle direttive riguardo le agevolazioni fiscali in materia di edilizia, in primo luogo tramite il decreto del Superbonus 110%. Ma come agisce nello specifico tale bonus e, soprattutto, è davvero utile ai cittadini? Secondo il finanzialista Valerio Malvezzi si tratterebbe di una nuova formula illusoria che, piuttosto di combattere ‘mafia e ladri’ a livello fiscale, ridurrebbe la popolazione a un ciclo di debiti non ricompensabili, se non con ulteriori deficit futuri.

Qual è la posizione dello Stato al riguardo? Malvezzi evidenzia come lo stesso tenga conto esclusivamente degli ordini mandati da Bruxelles perfino in materia di crediti e cessioni illimitate. Il motivo di tali condizionamenti europei, sempre secondo il finanzialista, è tale: “Lo Stato ha dei debiti e l’Unione Europea dice: tu non puoi compensare i debiti con i crediti perché altrimenti avresti tu un danno di cassa e il beneficio lo avrebbe il settore privato”.

Ecco l’intervento in diretta di Valerio Malvezzi e Fabio duranti.

Decreto Superbonus 110%

“E’ un dato di fatto che le nostre scelte di Governo sono condizionate da ‘condizioni’ di tipo europeo. Parlerei della notizia della settimana, quella che riguarda tante famiglie italiane e una parte dell’economia italiana che è l’edilizia. Mi riferisco al cosiddetto super bonus 110%. Purtroppo le notizie sono raccapriccianti sotto questo profilo.

Vorrei parlare del decreto 110%. Ho passato l’intera settimana a discutere riguardo a questo decreto. Se guardo il Sole24ore, da parecchi giorni, si dice che dobbiamo bloccare la mafia, i cattivi, i ladri e quindi il Governo, per impedire che siano delle cessioni di crediti inesistenti fatti da malavitosi, ha fatto un decreto per combattere la mafia.

L’altra chiave di lettura al riguardo è questa: di fatto è stato impedito la cessione illimitata del credito. Questa cosa non è stata voluta dal Governo italiano, ma da Bruxelles. Allora noi dobbiamo dire molto chiaro una cosa: la regola che stabilisce che si può cedere una sola volta il credito, ha una conseguenza chiara. Tale conseguenza è che se quello che lo riceve non ha debiti in compensazione con lo Stato, quello che riceve diventa carta straccia.

Carta straccia perché non potendolo compensare con il debito dello Stato, tu lo puoi compensare soltanto un anno. Stiamo limitando il numero di soggetti. Qual è la teoria? E’ quella di dire ‘impediamo che sulle prime fatturazioni, ci siano quelle fatturazioni cosiddette frodi da prima cessioni’. Ma la domanda tecnica che faccio è: chi impedisce la frode da prima cessione, se questa già c’è? Si capisce che è una presa in giro.

Dato che il canale bancario delle normative è di antiriciclaggio, bastava mettere una regola che dicesse ‘la prima cessione deve avvenire obbligatoriamente sul canale bancario’, c’è una norma che si chiama antiriciclaggio e quindi andiamo a colpire (attraverso i controlli) eventuali malavitosi. Ma non è stata fatta questa norma”.

L’intervento del Governo e gli ordini da Bruxelles

La verità è che lo Stato non può permettersi di agevolare le famiglie e le imprese, perché glielo impedisce Bruxelles. Il nocciolo della vicenda è che, dato che tu puoi compensare soltanto nell’anno questo credito, è chiaro che lo può compensare solo un ‘debitore capiente’ che probabilmente non è la famiglia capiente che parte con la ristrutturazione.

E’ successo che con il meccanismo delle cessioni multiple di fatto questa diventa una sorta di carta moneta. C’è stata un’esplosione di richiesta di detrazioni e quindi, qual è la conseguenza? Se tu metti una sola cessione del credito, riduci di molto il numero degli aventi diritto. Gli unici che andranno a comprare questi crediti edili saranno solo quelli che avranno dei debiti erariali molto capienti. Di fatto, se si riduce il numero dei compratori, si riduce il business. Stiamo distruggendo il settore edilizio perché stiamo togliendo i compratori di quello che aveva creato il movimento stesso, che era appunto la compensazione fiscale.

Chi è che rischia di giocarsi una compensazione che poi sa di non poter utilizzare perché l’eccedenza va perduta? Se si voleva colpire il cattivo, ci sono le magistrature, la polizia, carabinieri e tutto l’apparato repressivo dello Stato. Qui è stata scelta la strada di colpire i buoni per non consentire ai cattivi di fare del male. I cattivi però vanno messi in galera. Ma che modo di ragionare è? In questo modo noi stiamo danneggiando le famiglie perché la verità è un’altra. Chi è il mandante di tutto questo? Non è Toto Riina, il mandante si chiama Eurostat.

Il Governo italiano è chiaro che non ha fatto altro che eseguire ancora una volta gli ordini europei e, ancora una volta, noi abbiamo delle persone che applaudono al Governo italiano il migliore possibile perché colpisce la malavita, quando in realtà, l’unico che viene colpito da questo meccanismo è la famiglia e il settore edile.

Tutto questo perché? Perché lo Stato ha dei debiti e l’Unione Europea dice: tu non puoi compensare i debiti con i crediti perché altrimenti avresti tu un danno di cassa e il beneficio lo avrebbe il settore privato”.