Nel luglio 2009 l’attuale presidente dell’OMS presiedeva un fondo che si chiama Fondo Globale per la lotta all’AIDS, un fondo quasi interamente finanziato da una fondazione che si chiama “Fondazione Bill e Melinda Gates“. Aveva rapporti di dipendenza in qualche modo: presiedeva un fondo finanziato da una fondazione privata, è ovvio che i legami fossero abbastanza stretti.
Quei legami diverranno poi ancora più stretti quando Tedros diventa direttore dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, organizzazione finanziata da chi? Dalla Fondazione Bill e Melinda Gates, rispettivamente al secondo posto come finanziatori dell’OMS dopo gli Stati Uniti; cioè al secondo posto dopo un intero paese (il più potente). Una cosa assurda.
Quando con Trump gli USA si stavano per ritirare come finanziatori dell’OMS, un privato ne stava per diventare il primo finanziatore. Questo, ovviamente, è un conflitto d’interessi.
Tirando le somme, il direttore dell’OMS prendeva fondi dalla Fondazione Bill e Melinda Gates prima di arrivare a quell’incarico, ma anche dopo. Nulla di male, non ancora.
Poi però ci rendiamo conto che questa Fondazione Bill e Melinda Gates, oltre a finanziare l’OMS, finanzia pure il progetto dei vaccini anti-Covid legati alle aziende farmaceutiche: sono tutti dati ufficiali nero su bianco. Forbes scrive: “Moderna ha siglato un accordo per un progetto globale con la Fondazione Bill e Melinda Gates“, ma ha siglato un accordo anche con la Biontech e di seguito anche con Pfizer. Un’associazione privata finanzia tutte queste multinazionali.
Tutto ciò porta a delle anomalie. Ad esempio? Il controllato paga il controllore per fare il suo lavoro.
Nel 2021 l’86% del budget dell’Agenzia Europea del Farmaco, ente regolatore adibito tra le altre cose all’autorizzazione dei farmaci, proviene dalle case farmaceutiche, cioè gli enti che chiedono all’Ema di autorizzare il farmaco. Non sarà una cosa poco trasparente?
Anche perché un’altra soluzione c’è, e lo leggiamo su Quotidiano Sanità: l’industria farmaceutica dovrebbe essere supportata direttamente dai fondi dell’Unione Europea. Non è possibile che l’Ema prenda soldi da chi poi è chiamata a controllare.
Con tutte queste anomalie è impossibile non accendere un campanello d’allarme: i controlli, quindi, saranno efficaci?
Le eventuali segnalazioni vengono davvero prese in carico?
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