La guerra in Ucraina squarcia il velo sulle colpe della Nato: cadono le bugie dei circensi mediatici

È guerra! In Ucraina è alla fine accaduto da ieri ciò che dal 2014 si paventava ciò che dovesse presto o tardi accadere. Si è realizzato appieno lo scontro il Leviatano a stelle e strisce e la Russia di Putin. Quest’ultima non è disponibile a piegarsi all’americanizzazione del mondo e quindi al suo graduale accerchiamento gestito dalla Nato.

Dal 1989 e seguenti gli Stati Uniti d’America mirano ad occupare un poco alla volta gli spazi post sovietici. Venuto meno il colosso sovietico all’indomani del crollo del muro di Berlino, gli Stati Uniti hanno preteso da subito di passare all’incasso e dunque di americanizzare gli spazi post sovietici facendo della Russia stessa una semplice appendice rispetto al proprio dominio con rivoluzioni colorate e con manipolazioni ideologica, con permanente diffamazione a reti unificata della Russia, demonizzata come un paese dittatoriale, ora come una monarchia di tipo autoritario, una forma di ritorno alla zarismo.

Gli Stati Uniti concepiscono se stessi come la sola nazione indispensabile, parola di Bill Clinton. Questo rende chiaro il rapporto della civiltà del dollaro con le altre nazioni, ciò in specie se sono nazioni resistenti, non disposte ad inginocchiarsi al cospetto dell’imperialismo atlantista tinteggiato di arcobaleno.

Secondo i benpensanti atlantisti e i nostrani giornalisti a gettone, la Russia dovrebbe assistere muta magari anche grata al proprio accerchiamento ad opera delle autoproclamate forze del bene made in Usa. Quelle forze del bene che per intenderci in Ucraina appoggiano dichiaratamente naziste, con il pieno sostegno anche di quell’Unione europea che una forza di più non è forza autonoma indipendente ma colonia senza dignità di Washington. Secondo la narrazione propugnata da suddetti circensi mediatici e dal suddetto clero giornalistico la Russia farebbe bene a prostrarsi davanti al protettore USA.

La promessa era che la Nato non si sarebbe estesa verso Est. La promessa era che la Nato non si sarebbe estesa verso Est e che avrebbe rispettato la potenza russa, senza cercare in ogni caso lo scontro. La monarchia del dollaro accetterebbe missili in Messico? Perché mai Mosca dovrebbe accettare missili statunitensi in Ucraina?

La narrazione fumettistica e caricaturale è non di meno quella egemonica, tant’è che i più oggi in Italia e in Europa ritengono che ciò che sta accadendo sia della Russia e non dell’imperialismo della civiltà dell’hamburger. Quell’imperialismo che viene orwellianamente appellato di volta in volta con etichette proditorie, pompose e fuorvianti come missioni di pace ed interventismo umanitario. Dobbiamo sperare in una Russia forte e indipendente, ne va delle sorti di un mondo multipolare sottratto ai mortiferi pericoli del monopolarismo atlantista.

RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro