E’ notizia delle ore scorse che anche McDonald’s ha abbandonato la Russia di Putin, ben 850 punti vendita della nota catena globalista sono stati chiusi e cosi dopo Facebook anche un altro simbolo della civiltà dell’hamburger ha deciso di abbandonare la Russia. Si tratta di un processo di decolonizzazione dell’immaginario e del reale o forse potremmo più chiamarlo de-Cocacolonizzazione, in riferimento ai marchi propri della civiltà del dollaro.
Insomma la Russia si sta decolonizzando e sta abbandonando uno dopo l’altro i marchi tipici della civiltà Talassocratica dell’hamburger. Per questo aspetto possiamo svolgere alcune considerazioni che mi paiono degne di analisi. Ovviamente come già abbiamo detto si torna ad una situazione pre-1989, con buona pace di quelli, un nome su tutti Fukuyama che sostenevano essere la storia finita irreversibilmente con il crollo del muro di Berlino.
Tutto al contrario la storia sta scorrendo palpitante e vitale più di prima in maniera accelerata e addirittura proponendo scenari che da vicino richiamano quelli del mondo pre-1989. Non soltanto più volte come abbiamo evidenziato si sta riproducendo un bipolarismo su scala planetaria, un bipolarismo che vede contrapposto l’Oriente Comunista a trazione Cinese e Russa e un Occidente Euro-Atlantista, regno del capitale e della civiltà del nulla, del nichilismo relativistico con capitale Washington. Oltre a questo e connesso a questo, vi è anche un conflitto culturale dove i simboli dell’Occidente per la prima volta dopo l’89, dopo aver invaso il mondo Orientale, stanno rientrando in Occidente e abbandonando l’Oriente stesso.
E’ il caso proprio di McDonald’s che per la prima volta abbandona la Russia e rientra in Occidente. Ad oltre 30 anni dal crollo del muro di Berlino siamo tornati ad una situazione pre-1989 che lascia intendere due possibili soluzioni: una ricomposizione di blocchi in equilibrio, blocchi antagonistici che generano de-facto una situazione analoga a quella della guerra fredda ossia un blocco di equilibri di forze che entrano in tensione e che creano una sorta di armonia tra loro, oppure il possibile conflitto mondiale a partire a da questo scontro. Si spera naturalmente che prevalga la prima possibilità.
Oltre a ciò deve essere sottolineato il fatto che si sta producendo anche inevitabilmente una vera e propria guerra culturale, una guerra di civiltà, se volete una lotta spirituale da un lato abbiamo la forza del nulla ossia la potenza nichilista del globalismo a stelle e strisce, quella che avanza mercificando il mondo e tutto riducendo a gelido valore di scambio, dall’altro lato invece abbiamo la potenza tellurica dell’Identità e della tradizione, della cultura e dello spirito, vale a dire quella potenza che ha permesso alla Russia di Putin, di resistere alla maniera del Katèchon , come lo chiama la teologia politica, vale a dire della forza frenante.
Questa potenza tellurica, identitaria, religiosa e spirituale ha permesso alla Russia di Putin di non capitolare al cospetto della barbarie finanziaria fintamente umana, del nichilismo occidentale a trazione Atlantista. Il conflitto dunque è quello tra la civiltà dello spirito Russa e il nulla dell’Americanizzazione del mondo o se preferite per richiamarci ai simboli suddetti tra la civiltà del McDonald’s e la civiltà dell’Orso, la civiltà tellurica dello spirito.
RadioAttività, lampi del pensiero con Diego Fusaro