Enfatizzare la crisi Ucraina come lo scontro tra mondo libero e la dittatura che vuole espandersi in Occidente è un’opinione. Rispettabile, ma comunque un’opinione. I motivi sono semplici: sostenere che Putin voglia spingersi oltre l’Ucraina è – per ora – un’interpretazione apocalittica sullo scenario bellico, inoltre nulla c’è a riguardo nelle condizioni dettate dal Cremlino per il cessate il fuoco. Si può in sostanza sostenere che Putin voglia l’URSS come ipotizzare che, ottenute le sue condizioni, metterà fine all’offensiva. Nessuno al momento può invalidare l’una o l’altra tesi.
Considerando la moltitudine di vite perse o segnate indelebilmente, la condizione di un’Ucraina neutrale sarebbe più che ragionevole a un passo dal precipizio di un conflitto globale, ma chi decide davvero non sembra voler parteggiare per il quieto vivere.
Così come non sono per la non belligeranza i media nostrani, che dall’inizio degli attacchi nel Donbass non hanno esitato a incorniciare le trasmissioni con sottopancia al vetriolo (“il nemico alle porte”) e a pubblicare prime pagine che mettono in imbarazzo la diplomazia, unica vera arma da utilizzare in questi casi secondo il Professor Enrico Michetti. Perché in fondo sostenere che chi vorrebbe la pace con Putin sia un suo fedele adepto ha un po’ la stessa base logica di dire che dei civili che non hanno mai imbracciato un’arma possono difendere l’Occidente e la democrazia da una superpotenza nucleare.
“Se io fossi Draghi mi recherei negli Stati Uniti passando prima dalla Von der Leyen e direi ‘posso fare io il portavoce o va lei?’, perché Kennedy alzò il telefono, parlò con Kruscev e gli disse ‘qui dobbiamo fare la pace!’. Si videro e fecero la pace. E la situazione era molto, dieci volte, più critica di quella di oggi.
Ma se Biden resta negli Stati Uniti e attraverso l’informazione creano dissapori, contrasti, ferocia, allora significa che questa pace non la vuole nessuno.
Vogliono la zona neutrale? Che si faccia la zona neutrale, tanto la guerra non la vuole nessuno, nessuno ci guadagna con questa guerra, forse le lobby o i gruppi di potere: le società che fanno le mine, ad esempio, lavorano in sinergia con quelle che fanno le protesi.
Io vedo delle cose raccapriccianti in TV, gente che invita alla guerra, che invita alla resistenza un popolo già stremato a cui adesso toglieranno tutto lasciandogli solo un fucile in mano.
Tu lì devi alzare bandiera bianca, e dici al mondo ‘questo avete fatto’; cosa dovete fare dell’Ucraina? Tanto non si possono difendere, tra un po’ non potranno più farlo, e così metti il mondo davanti alla sua ipocrisia.
Non si è mosso un Presidente del Consiglio, la Merkel che è stata lì vent’anni, non ha mosso un dito nei confronti di quei poveri disgraziati.
Putin si sente aggredito dalla NATO, non nascondiamocelo. Putin aggredisce l’Ucraina? Benissimo, che si risolvano le cose tra Putin e la NATO. Si mettano seduti e trovino la soluzione: buttino la chiave finché non viene trovata una soluzione. Fino a quel punto tu, Europa, e tutti gli Stati del mondo, imponete il “cessate il fuoco” tipico di quando c’è una trattativa. Si arrivi poi all’armistizio e al conseguente trattato di pace: questa è la diplomazia internazionale, non dare le armi per le mutilazioni!“