Interrotto e zittito in diretta Tv: vi racconto cosa mi è successo veramente a “Non è l’Arena”

Sono stato ospite di Giletti a “Non è l’Arena”. Speravo di poter approfondire i principali temi della mia nuova inchiesta sulla guerra in Ucraina dal titolo: “Perché il conflitto è NATO”. Purtroppo non mi è stata data l’occasione, forse per mia stessa incapacità. È evidente che c’era troppo interesse a deviare l’attenzione su quella ridicola associazione tra No Vax pro Putin ed estremisti di destra.

Nel momento in cui raccontavo che quella piazza colorata di ucraini che manifestavano il proprio dissenso per alcune scelte del governo si sia invece trasformata in una piazza completamente nera, presa in mano dei peggiori squadroni neonazisti, gli stessi che ad Odessa daranno fuoco al palazzo dei sindacati, bruciando vive oltre 40 persone che si opponevano al governo nata dopo quella protesta, sono stato bruscamente interrotto da Giletti che mi ha detto di parlare piuttosto dei bombardamenti dei russi.

Il tutto è avvenuto mentre Telese cercava di buttare tutto in caciara, raccontando un falso storico. In realtà anche Giletti ha dimostrato ad un certo punto sotto le bombe di una guerra di cui non ha compreso affondo le cause e le origini. Non si può sminuire dicendo che sono tutti colpevoli. Tutti chi? Lasciatemi perlomeno fare i nomi in modo che si capisca che stiamo facendo affidamento per le soluzioni a chi invece è parte del problema. Ignorare i collegamenti tra quanto è avvenuto a piazza Maidan nel 2014, quando si è formato un governo con 4 ministri provenienti da partiti dell’estrema destra, con 3 ministri addirittura straniera e di cui proveniente dal Dipartimento di Stato americano.

Ignorare questi collegamenti significa ignorare la realtà dei fatti e illudere gli ucraini che dal 2014 si siano succeduti governi democratici invece di fargli capire che si sono succeduti governi infiltrati da chi aveva già pianificato di utilizzarli come esca. Quando ho parlato del battaglione Azov, incorporato nella Guardia nazionale ucraina, Giletti ha fatto un’obiezione. Non è che pochi migliaia di nazisti possono fare di quel paese un paese in balia di quegli ambienti. Ma ancora una volta non mi è stato consentito di spiegare. Mi sarebbe bastato solo un minuto per spiegare.

Bisogna aggiungere che Soros dichiarava di aver finanziato il cambio di governo in Ucraina e che Biden si vantava di aver vincolato gli aiuti americani dell’Ucraina alla cacciata del procuratore generale che guarda caso indagava su quella stessa compagnia che era stata costretta ad assumere il figlio.

Se non permette ad un giornalista che è venuto in studio e che si sta assumendo la responsabilità di portare alla luce tutta una serie di circostanze ufficiali su cui bisogna riflettere per capire cosa abbia spinto Putin in questa guerra e invece puntate a buttarla in caciara, vuol dire aver perso un’occasione per approfondire un tema importante.

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