Il metodo Di Bella e la lotta al Covid-19 trovano punti di contatto. Gli ultimi studi condotti dal prof. Giuseppe Di Bella appaiono confermare l’efficacia nella prevenzione della malattia e delle sue complicazioni. La capacità della terapia di agire secondo uno schema sinergico permetterebbe d’intervenire in modo specifico sui punti critici dell’immunità.
Agendo sulle complesse relazioni vitali dei pazienti e aggiungendo ai prodotti medici già selezionati in passato nuovi principi molecolari, il prof. Di Bella sottolinea la capacità della terapia, secondo tempistiche e dosaggi specifici, di potenziare l’immunità grazie al contrasto degli effetti nocivi del virus. Niente vigile attesa e protocolli applicabili per tutti: questo è il modus operandi che ricalca la terapia di quei medici che fin da marzo 2020 si sono prodigati nel raggiungere i pazienti a domicilio senza alcuna inibizione (e con tempi d’intervento specifici).
L’intervista esclusiva al prof. Giuseppe Di Bella
Siamo a due anni di pandemia. Due anni fa apparivano i primi casi di Covid. Che idea ti sei fatto e a che punto siamo?”
“L’idea conferma quella che mi ero fatta nella cura dei tumori, nella valorizzazione dei dati scientifici supportati da una logica e da una razionalità che secondo me non sono state valorizzate nelle terapie e nella prevenzione dal Covid. Per questo motivo inseriremo nella revisione del libro tutta una serie di principi attivi non tossici che potenziano notevolmente l’immunità e hanno effetti antivirali e antibatterici. Tutto questo, usato precocemente e immediatamente nelle dosi terapeutiche, secondo il mio parere supportato da letteratura, avrebbe consentito sicuramente di abbattere la percentuale di decessi e complicazioni gravi. Non è un parere personale, queste sono evidenze scientifiche”.
Quale messaggio vorrebbe dare ai milioni di italiani che si sono vaccinati?
“Non mi permetto di giudicare. Tanta gente mi ha telefonato molto impaurita. Il medico deve fare quello che è possibile per migliorare la salute della gente, evitare danni e complicazioni. Questo è il criterio fondatore base della medicina ippocratica. In assenza di tossicità questi principi possono diminuire e contenere il rischio di complicazioni gravi andando a intervenire sui punti critici dell’immunità e intervenendo sui settori chiave dell’equilibrio biologico, mantenendo l’elemento base ‘primum non nocere’. L’altro elemento che è comune alla Terapia Di Bella è il sinergismo, non è una monoterapia. Le relazioni vitali sono complesse e molteplici. Io devo intervenire sull’immunità innata e su quella acquistata, sulle prime barriere di superficie e sui linfociti. I prodotti della Terapia Di Bella hanno un documentato e incontestabile effetto in questo senso. A questo associo delle molecole che verranno trattate in modo più ampio. Dobbiamo selezionare gli elementi più importanti. Il concetto rimane quello della precocità del trattamento, dosaggi adeguati in misura continuativa. Tra i nostri pazienti sottoposti a Terapia Di Bella non ci sono state perdite per Covid”.